Sesso in bagno, video diventa virale: la perversione 2.0 a chi conviene?

sessoLei ha meno di sedici anni, lui ne ha più di ventuno. Una sera si incontrano in una nota discoteca di Torino, si piacciono e, una cosa tira l’altra, finiscono in bagno per farsi una “sveltina”. Sesso, un atto intimo tra due persone che dovrebbe rimanere tale anche quando viene consumato tra le quattro pareti di una toilette.

L’intimità non è di casa nel regno del 2.0 ed è così che l’amplesso viene filmato con uno smartphone da un terzo soggetto e poi passa da cellulare a cellulare diventando di dominio pubblico. “Sai cosa è successo nel bagno di quella discoteca?” – mi chiede un’amica durante il viaggio in treno. Io non lo so e lei me lo racconta, poi si indigna del fatto che la ragazzina non è solo minorenne, ma di più e perché “a quell’età io pensavo ad altro e non a fare sesso nei bagni di una discoteca“.

Sì, perché il problema probabilmente è anche questo: le famiglie hanno perso il controllo dei loro figli. Le generazioni che hanno voluto essere prima di tutto amici e poi, solamente in seconda battuta, genitori probabilmente hanno fallito. Questo però è un mio giudizio personale e il punto non è neppure questo. Il punto è che quel filmato, come troppo spesso ormai accade, diventa virale e arriva sui telefonini di tanti adolescenti torinesi. Tanto la chat di messaggeria istantanea è gratis e il traffico internet lo tirano dietro come fosse pane (ah no, il pane costa di più).

Rimango volutamente vago: non ho visto il filmato e non ne sono in possesso. Credo che, chi ha un po’ di sale in zucca e nessuna tendenza voyeuristica, debba smettere di alimentare queste catene perverse. La storia di questi due ragazzini, filmati come dicono i giovani “a sgamo” ma non troppo, è la storia di tanti altri giovani. Ormai, purtroppo, è una storia comune.

Troppo facilmente la perversione diventa virale e troppo spesso a essere vittime di questa perversione sono adolescenti che non hanno ancora l’età per avere una visione completa di quelle che sono le conseguenze che deriveranno dalle loro azioni. Cosa fare? Non lo so, lancio alcune idee. Ieri leggevo su un sito internet che tra due anni i medici saranno in grado di effettuare un trapianto di testa, beh, credo che allora oggi saremo anche in grado di applicare alle chat di messaggerie istantanea un filtro antipornografia. O il traffico generato da queste cose fa gola?

Twitter: @gioeleurso1

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