Ha ragione Rocco: internet ha tanti pregi, ma anche una miriade di difetti e per quanto riguarda la sessualità è indubbiamente una delle principali cause del calo del desiderio in Italia.
“La diffusione della pornografia ha creato problemi gravi. L’asticella dell’eccitazione ha compiuto un giro di trecentosessanta gradi e ha ricominciato daccapo. La gente non sa più a cosa appigliarsi per motivarsi sessualmente” – a dirlo è stato Rocco Siffredi durante un’intervista rilasciata a Micromega.
In poche parole sarebbe in molti che scambierebbero volentieri una sana notte di sesso in compagnia, con un più o meno piacevole video caricato su internet probabilmente perché un filmato è meno impegnativo rispetto a una relazione reale oltre che essere una porta sulle fantasie più astruse dell’essere umano.
L’allarme lanciato da Rocco non è dunque da sottovalutare. Se i social-network in qualche modo hanno stravolto la socialità degli individui, il web starebbe cominciando a stravolgere anche la loro sessualità. In una società sempre più frenetica le occasioni per conoscere una persona sono sempre meno frequenti e il porno online sarebbe diventato uno strumento alternativo.
La ricetta del pornodivo? “Inutile ripetere che bisognerebbe non abusarne, non farsi trascinare vertiginosamente in un mondo parallelo in cui si crede di poter fare tutto quello che facciamo noi attori, che quello non è il sesso che si fa a casa. Noi facciamo un sesso che dovrebbe servire a creare empatia nella coppia, qualcosa del tipo: «Cazzo, che figata, facciamolo anche noi». Ma non tanto per essere imitati, quanto per eccitarsi” – afferma Siffredi.
E quindi? La soluzione proposta sarebbe il divieto di accesso a questi portali a color che anagraficamente sono poco più che bambini. Una proposta logica e sensata non fosse che dovrebbe già essere così. La vera domanda è: come mai questa fascia di popolazione pre-adolescente ha accesso a questi siti? I genitori dove sono mentre loro navigano sul web?
@gioeleurso1
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