Cercare di comprendere quali siano le politiche di protezione dei diritti di terzi adottate da facebook tutto sommato non è difficile, comprendere per quale motivo non vengano applicate invece lo è.
Cominciamo dal primo aspetto: cosa si intende con pretezione dei diritti di terzi? Facebook ha stilato una Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità degli utenti che prevede norme di regolamentazione per la pubblicazione dei contenuti sul social. In teoria qualsiasi contenuto illegale o che viola i diritti di minori o di una razza, solo per citare due esempi, non dovrebbe essere pubblicato e nel caso in cui fosse pubblicato dovrebbe essere rimosso. Il sistema permette a qualsiasi utente di segnalare i contenuti inappropriati che a loro volta vengono giudicati da una squadra di 200 dipendenti.
Cosa succede una volta inviata la segnalazione? Esiste una divisione denominata “Odio e vessazioni” che è incaricata di giudicare le segnalazioni che vengono effettuate dagli utenti. Questi contenuti se ritenuti molesti, pericolosi, d’incitamento all’odio e cose del genere possono essere rimossi. Il problema sorge nel momento in cui deve essere effettuata la valutazione perché facebook si pone l’obiettivo di evitare abusi e violazioni nel rispetto della libertà di pensiero sul web e per fare questo accetta compromessi che spesso non risolvono il problema.
Un esempio sono le numerose pagine che in Italia incitano al fascismo: nonostante siano spesso oggetto di segnalazione queste non vengono rimosse. Nella sezione Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità degli utenti al capitolo Sicurezza si legge “Non usare Facebook per scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori” e nella sezione Protezione dei diritti di terzi si legge “È vietato pubblicare o eseguire azioni su Facebook che costituiscano violazione dei diritti di terzi o delle leggi vigenti in alcun modo“.
Ma, se la Costituzione italiana vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista“, le pagine che incitano al fascismo non dovrebbero essere rimosse dal social network? Per quale motivo non accade? Le risposte, che comunque non sono definitive, potrebbero essere diverse: facebook non vuole perdere utenti che potrebbero essere urtati dalla rimozioni di tali pagine; i dipendenti che si occupano del controllo dei contenuti sono pochi (200 in tutto il mondo); i dipendenti che si occupano del controllo dei contenuti non conoscono la legge italiana (potrebbe anche essere); il sistema di controllo e verifica non è all’altezza.
Twitter: @gioeleurso1
SE VUOI LEGGERE IL MIO ROMANZO SUICIDIO CULINARIO CLICCA QUI E SCARICALO GRATUITAMENTE
Facebook, Parola di Dio
http://articoliliberi.com/2014/08/01/facebook-parola-di-dio/