«Quando vide la pistola puntata contro di lui, pensò che forse per quel giorno la sua fortuna era finita» – Come? Scusa? Puoi ripetere? Quello che vi ho appena riportato è uno spezzone di un libro che sto leggendo e vi posso garantire che dallo stesso testo potrei trarre almeno altri 100 esempi estratti dalle 430 pagine appena lette. Un libro edito e stra-venduto. Perché editor ed editori hanno accettato una così evidente tortura della lingua italiana?
Sì, perché per chi non lo avesse ancora capito in quella frase l’errore evidente è la coniugazione dell’ultimo verbo. La frase giusta sarebbe: «Quando vide la pistola puntata contro di lui, pensò che forse per quel giorno la sua fortuna fosse finita».
Non voglio fare il primo della classe. Anche io a volte sbaglio la coniugazione dei verbi; può capitare, magari per colpa della fretta. Il problema sorge quando l’errore si ripete più volte all’interno di un testo che è diventato un piccolo caso editoriale, che in molti italiani hanno acquistato e che è stato letto tantissimo.
Quesito: in un Paese nel quale la lettura non riesce a sfondare non sarebbe meglio se i libri editi fossero scritti in italiano corretto? Di questo esempio ne ho parlato con alcuni amici e tutti (o quasi) mi hanno risposto che l’errore è evidente, ma è giustificabile perché si tratta dell’utilizzo di una forma colloquiale, verbale.
A mio avviso non è lo stesso giustificabile perché sarebbe un errore anche nella lingua parlata. Tu che ne pensi?
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