Per chi vive nel mondo della comunicazione è essenziale avere le idee chiare, anche quando si presenta a un eventuale cliente. Per questo anche per un freelance, che sia un giornalista o un comunicatore 2.0, è fondamentale scrivere il proprio modello di business. A fare chiarezza sui passi che devono essere compiuti per tracciare un progetto di comunicazione integrata vincente sono stati Giulio Caresio e Alessio Giachin Ricca durante un corso di formazione per giornalisti che si è tenuto venerdì 13 novembre presso l’OdG del Piemonte.
Dietro al lavoro autonomo spesso si nasconde quello sottopagato. I freelance vengono visti come colleghi ai quali può essere affidato un compito che i dipendenti delle aziende o delle redazioni non vogliono realizzare. In realtà i collaboratori esterni devono essere considerati un valore aggiunto per un serie di motivi: perché vivono al di fuori delle realtà aziendali; perché hanno tempo da dedicare a progetti specifici; perché non rispondono alle logiche redazionali o aziendali e hanno una visione delle dinamiche che non è condizionata da queste.
Il problema però è che direttori di testate giornalistiche, editori o imprenditori possono non avere la capacità per comprendere il valore aggiunto che un freelance può portare alla propria azienda ed è per questo che non riescono a valorizzarlo. È da qui che nasce per il freelance l’esigenza di costruire un buon modello di business da presentare al proprio interlocutore offrendo lui un modo migliore di fare le cose rispetto alle alternative esistenti.
Il modello di business presentato da Giulio Caresio e Alessio Giachin Ricca è composto da nove fasi:
- Customers – Bisogna identificare il proprio cliente, ovvero il target a cui si vogliono proporre le nostre competenze
- Value Proposition – Dobbiamo comprendere quale elemento ci distingue dai nostri concorrenti e risponde alle esigenze dei nostri potenziali clienti
- Channels – Dobbiamo comprendere in quale modo possiamo metterci in contatto con il nostro cliente: abbiamo un contatto diretto? Abbiamo un buon profilo social? Abbiamo un blog chiaro? Abbiamo prodotto contenuti interessanti che potrebbero stuzzicare la sua curiosità? Questi sono i nostri canali
- Customer Relationships – Dobbiamo prevedere il tipo di relazione che vogliamo avere con il nostro potenziale cliente e curarla sin dal primo incontro
- Key Resources – Dobbiamo cercare di capire quali sono le competenze che possiamo offrire al nostro potenziale cliente
- Key Activities – Dobbiamo comprendere quali sono le attività chiave che possiamo offrire al nostro potenziale cliente
- Key Partners – Dobbiamo comprendere chi sono i soci con i quali dobbiamo collaborare per realizzare ilnostro progetto
- Costs – Dobbiamo comrpendere quali sono i costi che dobbiamo affrontare per portare a termine il nostro progetto e da dove arrivano
- Revenue – Dobbiamo comprendere quali possono essere le fonti dei nostri guadagni
Nove passaggi che possono sembrare banali, ma che servono a mettere ordine tra i progetti che vogliamo realizzare per trasformare i nostri utenti anche in nostro potenziali clienti.
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