Raramente ci si trova davanti a un libro così bello da mettere in discussione la legittimità della propria passione! È quello che mi è successo quando ho letto l’ultima parola scritta da Marco Missiroli in Atti osceni in luogo privato. Mi spiego meglio!
Cominciamo da un giudizio personale: il romanzo in questione è splendido! La narrazione è lineare, semplice da seguire, avvincente e sviluppata benissimo. Sono 250 pagine che scorrono come l’acqua! Feltrinelli ha inserito il titolo tra le promozioni dell’Universale Economica insieme ad altri romanzi molto interessanti, oltre a questo ho anche letto Storie di Ordinaria Follia di Bukowsky, Cari Mostri di Benni e sto leggendo Hanno tutti ragione di Sorrentino. Insomma, un immenso grazie a tutti gli italiani che non leggono perché così facendo abbattono il prezzo del mercato editoriale e noi lettori compulsivi ne godiamo come dei matti. Sono ironico è ovvio!
Sono state tante le persone che mi sono venute in mente leggendo Atti osceni in luogo privato, infatti una volta finito l’ho subito prestato a un amico che sono sicuro apprezzerà lo stile. È un libro che racconta la vita erotica e sentimentale del protagonista, a partire dall’infanzia per arrivare alla sua maturità.
L’intensità della narrazione è quella delle diverse fasi della vita: la curiosità di quando si scopre l’altro sesso, la fretta di assaggiarlo, l’ossessione di consumarlo, la voracità del post-adolescenziale, la riflessione della quiete e la consapevolezza dell’appagamento. In mezzo tante, tantissime, citazioni letterarie.
Missiroli ha scritto un piccolo capolavoro e quando ho chiuso il volume mi sono sentito inadatto; io che ho la passione della scrittura e coltivo il sogno di raggiungere un numero sempre più grande di lettori, ho pensato, davanti a un testo così ben pensato, scritto e vissuto, di non essere all’altezza.
Leggetelo!
(La copertina del post è una scena di Ultimo tango a Parigi per due motivi: il libro nella prima parte ha tratti erotici fortissimi ed è ambientato a Parigi)
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