Anche a febbraio saranno numerose le occasioni per passare del tempo in compagnia dell’assassino dei pupazzi. No, non intendo il killer che ammazza orsacchiotti, ma il libro che ho scritto che si intitola appunto ‘L’assassino dei pupazzi’. Le date al momento in programma sono quattro, di cui tre in presenza e una online.
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‘L’assassino dei pupazzi’ in tour: le date di gennaio
Il 2023 de ‘L’assassino dei pupazzi’ inizia alla grande e da gennaio ad aprile saranno molte le occasioni per vederlo in giro. Nel solo mese di gennaio le presentazioni sparse per la provincia di Torino saranno quattro ed ecco dunque che ho pensato fosse utile creare un biglietto virtuale dove appuntare gli appuntamenti in modo da permettervi di averli sempre a mente.
Continua a leggere ‘L’assassino dei pupazzi’ in tour: le date di gennaioPresentare un libro in pandemia, un modo
Forse questa mattina ho trovato una delle possibili risposte a una domanda che mi sto ponendo da qualche giorno. Come vi ho già detto a fine novembre uscirà il mio nuovo libro Calma&Karma edito da Golem Edizioni. Non è ovviamente un buon momento per promuovere un libro, ma è un buon momento per trasformare delle criticità in opportunità.
Una buona opportunità potrebbe essere quella immaginata da Michele D’Ottavio all’interno del suo laboratorio KMZero. Il suo laboratorio si trova dentro la Tettoia dell’Orologio del mercato di Porta Palazzo. Michele ha portato la fotografia in mezzo a macellai, panettieri e bottegai. È più di un anno che ha trasformato un vecchio banco in un laboratorio dove espone fotografie che hanno come tematica centrale le storie del quartiere Aurora.
Adesso ha fatto un passo in avanti: ha allestito una mostra fotografica abbinata alle storie che vengono narrate in un libro. Il libro è ‘Chi vuol essere padre sia’ ed è una raccolta di racconti dedicati alla paternità curata da Enrico Chierici (NEOS Edizioni). Ecco l’opportunità: mettere insieme due arti per mantenere il contatto con le persone e non relegare le presentazioni all’asettico mondo digitale. Michele ha immaginato una soluzione che potrebbe essere intrapresa anche da altre realtà.
È evidente che all’interno dello studio possono entrare solo due persone per volta, ma l’autore del libro è lì che può raccontare il proprio lavoro. Un buon modo per vivere la socialità e farlo in sicurezza. L’opportunità che ho intravisto è quella di mischiare arti, conoscere gente, allargare il proprio bacino di persone.
Questo è solo uno dei modi per provare a presentare il proprio libro mantenendo il contatto con le persone. Il mio consiglio quindi è: facciamo muovere le nostre cellule grigie per fare in modo che le criticità diventino opportunità.
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