“Una commissione di studio sulla Rete, sui diritti e i doveri dei cittadini nell’età digitale” – non è la prima volta che Laura Boldrini, Presidente della Camera dei deputati, solleva pubblicamente e politicamente la questione della tutela della privacy, della neutralità della rete e della libertà di espressione sul web.
La Presidenza della Camera probabilmente pone tra gli obiettivi di questa legislatura l’approvazione di una legge in materia, magari sulla falsariga di quella entrata in vigore in Brasile da circa due mesi. Si tratterebbe di uno strumento per la difesa dell’identità virtuale dei cittadini.
Una proposta che arriva in un momento in cui la cronaca nera ha oggettivamente scosso gli utenti dei social-network evidenziando alcune falle nel sistema di tutela della privacy online. A sollevare la questione è lo stesso Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, che con un post su facebook in relazione al fermo del presunto assassino di Yara Gambirasio dichiara: “Ascolto e leggo cronache sull’arresto del presunto assassino. Provo vergogna. Oggi chiederò agli Ordini regionali di aprire procedimenti disciplinari nei confronti di chiunque abbia avuto comportamenti deontologicamente scorretti. I figli minori e la moglie dell’uomo, i suoi fratelli – gli uni e gli altri sicuramente innocenti e trasformati in vittime – la sua casa esposta senza alcun rispetto, quasi a innescare un nuovo turismo dell’orrore come avvenne ad Avetrana. Vergogna”.
Una tendenza, quella di sbattere i parenti del mostro in prima pagina, che non hanno solo alcuni organi di informazione, ma che sta contagiando molti utenti del web intenti. Come fare dunque a difendere i diritti dei cittadini nell’era digitale?
@gioeleurso1
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