È scomparsa la “gavetta“. A dirlo, in qualche modo, seppur tra le righe è l’IRES Piemonte che in un rapporto dedicato all’occupazione mette in risalto come una delle cause del crescente tasso di disoccupazione giovanile potrebbe essere proprio la tendenza, tipicamente italiana, a separare lo studio dal lavoro.
Secondo le analisi dell’istituto di ricerca l’incontro con il lavoro sarebbe diventato sempre più difficile con l’aumentare del livello di istruzione. Quali qualificazioni richiedono le aziende e cosa offre il sistema formativo italiano? L’indagine PIAAC 2013 metterebbe in risalto come i giovani italiani, nonostante abbiano un livello di istruzione molto alto, sarebbero meno qualificati rispetto ai loro coetanei europei.
Cosa significa? Pochissimi studenti italiani lavorano durante il periodo di studio. In Italia o si va a scuola o si lavora con il risultato che i nostri ragazzi sono poco qualificati perché hanno poca esperienza pratica. Una delle conseguenze di questa tendenza sarebbe la scarsa attitudine al problem solving.
Cosa fare? L’IRES suggerisce un cambiamento culturale intrecciando formazione scolastica con attività pratica. In poche parole dovremmo rispolverare la vecchia e sana “gavetta”.
@gioeleurso1
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L’ha ribloggato su Buseca.