Si chiama Jacopo Paoletti ed è uno dei tanti giovani disoccupati che il nostro amato Paese sta coltivando con immensa premura: a loro non si da alcuna opportunità di crescita; la formazione che viene fornita è stentata; il mercato del lavoro è fermo e quando qualche realtà decide miracolosamente di assumere richiede esperienza pluriennale nel settore per poi offrire miseri stage sottopagati.
In poche parole Jacopo fa parte di quel 43.7% di giovani italiani che secondo l’ISTAT è in cerca di occupazione, ma non lo trova. Una percentuale che se non ci sarà una riforma del lavoro e del fisco legato alla tassazione sui dipendenti sarà destinata a crescere ancora. Ovviamente un dramma, ma a qualcuno poco interessa visto che tanto ci sono quelli che dovrebbero andare in pensione a tirare la carretta.
Jacopo però sembra essere uno tosto e si è inventato un metodo per trasformare la sua disperata ricerca in un’esperienza sociale e virale. Il 9 agosto infatti mentre molti erano in spiaggia o si stavano preparando per partire lui era a casa, davanti al suo pc a lanciare la sua personalissima campagna “#UnLavoroPerJacopo“.
Parte la mia iniziativa (disperata) #unLavoroperJacopo (e chi non retwitta è un gaglioffo): https://t.co/wqKqZmGGHg pic.twitter.com/aukhmb2A1k
— Jacopo Paoletti (@jacopopaoletti) 10 Agosto 2014
Inventato l’hashtag, pensato il logo, creato il blog, ha messo in campo quelle che sono le sue conoscenze di social media marketing e in pochissimo tempo ha reso virale la sua campagna di ricerca lavoro. Geniale! Un metodo che non potrà sicuramente essere utilizzato dai più, ma che in qualche modo evidenzia il meccanismo di social media marketing ad uso personale che già in molti mettono in pratica. Lui in qualche modo ha semplicemente “istituzionalizzato” il tutto.
Bravo, soprattutto perché la sua risulta essere una denuncia efficace contro l’immobilismo di un sistema politico che negli ultimi, ormai quasi, trent’anni non è riuscito a creare sviluppo per il Paese.
Twitter: @gioeleurso1
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