Facebook contro Microsoft, la lotta è sull’open source

facebook-microsoftSarà che per me open source sognifica Ubuntu, ma ho collegato subito tra di loro le due notizie di cui oggi vi parlo. Siamo di fronte a due mondi differenti, un po’ come se nella stessa famiglia, quella dell’informatica, ci fossero due cugini famosi e impegnati, ma con visioni del mondo completamente opposte. Ad un lato del tavolo si siedono i miti del web 2.0 Facebook, Google e Twitter; dall’altra si siede invece Microsoft, colui che in qualche modo ha contribuito a far crescere il sistema quando ancora in pochi lo conoscevano e ci credevano.

I cugini “fricchettoni“, quelli che in qualche modo immaginano un futuro con meno legacci ai polsi, ieri hanno annunciato la nascita del progetto Todo volto a migliorare lo sviluppo e l’uso dei software attraverso il sistema dell’open source. Todo è l’acronimo di “Talk openly, develop openly” e ha l’obiettivo, dichiarato da Jay Parikh capo dell’infrastruttura Facebook, di “capire come alzare la barra dei progetti di software open source nel mondo“. Le strade da percorrere sono due: aiutare le organizzazioni a identificare quali, tra le migliaia di progetti open source, siano abbastanza maturi e affidabili da poter essere utilizzati; offrire un canale formale attraverso cui le compagnie possano scambiarsi informazioni e suggerimenti sull’implementazione di pacchetti open source. Gli stessi promotori del progetto non hanno escluso che potrebbe essere ideato una sorta di “marchio Todo” con il quale identificare gli open source maturi per l’utilizzo aziendale.

Il cugino più “impacchettato“, quello istituzionale e che studia ogni giorno nuovi aggiornamenti del suo sistema operativo, molto probabilmente svelerà il 30 settembre la nuova versione di Windows 9. Giusto in tempo per fare storcere il naso a tutti gli utenti che hanno cominciando a utilizzare la versione 8.1 e che stanno facendo giusto in tempo a non apprezzarla del tutto. Anche in questo caso novità “per Windows e per le aziende”. Alcune di esse? I desktop virtuali, la “riesumazione” del menu Start per la cui scomparsa molti utenti avevano protestato, il centro notifiche e l’integrazione dell’assistente vocale Cortana. Novità che secondo i rumors dovrebbero migliorare l’utilizzo del sistema operativo (nome in codice “Threshold“): il centro notifiche in cui sono raggruppati tutti gli avvisi in ordine cronologico; i desktop virtuali, che sono un’evoluzione del multitasking già presente su Linux e Mac (dove si chiamano “Spaces“); Cortana, l’assistente vocale introdotto all’inizio di aprile da Microsoft sugli smartphone per competere con il sistema Siri di Apple.

Intanto sempre più istituzioni annunciano l’intenzione di voler far migrare i propri pc da Windows a Ubuntu, ultimo Torino: chi vincerà tra i due cugini?

Twitter: @gioeleurso1

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2 pensieri riguardo “Facebook contro Microsoft, la lotta è sull’open source”

  1. Attenzione a non vedere d’oro tutto ciò che luccica. Vero Microsoft si fa pagare per i suoi servizi ma è anche vero che Facebook e Google chiedono fior di quattrini per le pubblicità e le paghi anche tu ogni volta che compri qualsiasi cosa visto in rete. Se mi parli di Ubuntu e lo associ all’open source mi va bene ma quando mi ci accosti Facebook o Google un po’ meno. Prova un po’ a chiedere a Facebook o a Google di darti accesso al proprio database. Ricordatevi nessuno lavora per la gloria e chi ci rimette dal punto di vista economico è sempre chi utilizza questo e quello strumento.

  2. Ciao, hai pienamente ragione. Sono aziende che puntano ovviamente al massimo profitto. Però se investono risorse sullo sviluppo di sistemi open non è male. Ovviamente i risultati li utilizzeranno per fare altro profitto. Osserviamo passo per passo.

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