Facebook apre all’anonimato, consentirà uso di ‘nickname’

facebook(di Titti Santamato) – Da una parte le identità reali per essere bersagliati da messaggi pubblicitari o nuovi servizi come i pagamenti ‘mobile’, dall’altra le interazioni sociali anonime. Facebook come Giano Bifronte si sdoppia per accaparrare più utenti possibili, anche il mondo Lgbt e le drag queen che nelle scorse settimane avevano polemizzato col social network per la mancata possibilità di usare nomi d’arte. E avevano subito ben visto l’affacciarsi di Ello, una piattaforma alternativa.

Secondo indiscrezioni del New York Times, l’azienda di Mark Zuckerberg si starebbe preparando a lanciare un’applicazione dedicata esclusivamente ai messaggi anonimi, come già fanno le piattaforme Secret e Whisper. L’app dovrebbe essere rilasciata nelle prossime settimane: non si sa come e se interagirà con il resto dell’ecosistema di Facebook, composto da 1,3 miliardi di utenti, se i profili reali e quelli anonimi saranno interscambiabili. E soprattutto in che modo Facebook potrà evitare o limitare gli utenti dell’anonimato fanno un uso scorretto sul web.

A gestire il nuovo progetto è Josh Miller, arrivato a Menlo Park in seguito all’acquisizione di Branch, la ‘startup’ da lui creata, incentrata proprio sui gruppi di discussione online. Prima dell’acquisizione di Facebook, su Branch aveva messo gli occhi anche Twitter. Sull’applicazione, che si aggiungerebbe al nutrito ‘universo app’ di Facebook (WhatsApp, Instagram, Messenger e Slingshot), gli utenti dovrebbero essere in grado di usare più di uno pseudonimo, in modo da poter esprimere la loro opinione su vari temi liberamente, senza dover rivelare la propria identità.

Se le recenti indiscrezioni sulla volontà del social network di creare uno spazio per la salute risultassero vere, quella di chiedere consigli su vicende dedicate, in anonimato, potrebbe essere ad esempio un primo impiego dell’app. La notizia dell’apertura all’anonimato arriva a poche settimane di distanza dalla protesta della comunità Lgbt negli Stati Uniti, in polemica con Facebook per la sospensione di alcuni account di drag queen ‘colpevoli’ di aver usato il loro nome d’arte. La ‘Legal name policy’ adottata dal social network ha dato impulso ad una una nuova rete sociale, Ello, che consente invece l’uso di pseudonimi. In seguito Facebook si è scusata con la comunità Lgbt. “Lo spirito della nostra policy è di consentire agli utenti di utilizzare il nome che usano nella vita reale, non quello legale“, ha detto il Chief product officer del social network, Chris Cox. (ANSA)

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