Sarà una mia impressione, ma sono sempre più convinto che sul piano della visione strategica l’Italia si sia sempre un passo indietro. Chi dovrebbe modificare le strategie di lavoro in corso d’opera non azzecca quasi mai i tempi e le innovazioni vengono messe in atto solo quando nel resto del mondo sono diventate prassi comuni.
Questo avviene in comunicazione, come in molti altri settori. Un esempio? Le compagnie telefoniche non si sono mai rese conto del danno che avrebbero subito dall’avvento delle chat istantanee, non hanno mai cambiato strategia e adesso hanno enormi problemi, che diventeranno ancora più pressanti quando il wi-fi libero diventerà realtà.
Nel campo dell’editoria è successo lo stesso in ambito radio-televisivo. Le emittenti non si sono rese conto che il web e i social network avrebbero contribuito alla riduzione del numero dei loro utenti e non sono state in grado di mettersi al passo con i nuovi media.
Sì, perché quando parliamo di social network e internet dobbiamo parlare di nuovi media. Un problema che ha coinvolto le testate nazionali e quelle locali. Un modello da seguire però esiste ed è quello di Radio Deejay.
L’emittente diretta da Linus nasce storicamente come radio, ma negli anni ha rafforzato i propri canali diventando un vero e proprio esempio di multimedialità: radio, tv, web e social. Ci sono utenti che conoscono i programmi di Radio Deejay perché sono fruitori esclusivamente di uno solo di questi canali e non necessariamente della radio.
Il processo è semplice: la radio è ovviamente il media principale che viene ripreso in diretta dalla televisione; i contenuti migliori vengono riprodotti in un secondo momento sul sito e spammati sul web. Il sito internet propone anche contenuti propri da condividere sui social in modo da creare un audience al marchio.
L’ho fatta semplicissima, ma il modello di Radio Deejay è vincente perché propone su più piattaforme e a utenti differenti (target differente) il proprio materiale esclusivo. Non è complesso. Non è difficile.
Chi dovrebbe utilizzare questo modello? A mio avviso dovrebbe essere utilizzato soprattutto dalle emittenti locali che hanno l’esigenza di ampliare il proprio audience perché a esso è strettamente collegato anche il loro introito pubblicitario.
Twitter: @gioeleurso1
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