L’analfabetismo a portata di smartphone: iOS8 rende più ignoranti

analfabetiL’Italia è un paese ad alto tasso di analfabetismo funzionale. Secondo l’OCSE tre italiani su dieci possono essere definiti tali. Ciò significa che questi pur sapendo leggere e scrivere non sono in grado di comprendere ciò che stanno leggendo. Chi è funzionalmente analfabeta ha una padronanza di base dell’alfabetizzazione, ma non è in grado di riempire una domanda d’impiego, capire un contratto legalmente vincolante, seguire istruzioni scritte, leggere un articolo di giornale, leggere i segnali stradali, consultare un dizionario o comprendere l’orario di un autobus. 

Secondo l’indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) nel 2013 gli italiani erano all’ultimo posto nella classifica per competenze in lettura, su un totale di 24 paesi. Il rapporto del 2014 non è migliore: in una scala da -1 a 5, il  70,1% degli italiani che hanno partecipato all’indagine ha ottenuto un punteggio pari al livello 2 o inferiore.

Chi è un analfabeta funzionale spesso non è in grado di usare un personal computer per lavorare efficientemente con un’applicazione per la videoscrittura, la navigazione web, i fogli di calcolo o con un telefono cellulare. Si stima che ventuno laureati su cento non vanno oltre il livello minimo di decifrazione di un testo, un laureato su cinque non riesce a risolvere un’ambiguità lessicale ed un laureato su tre ha meno di cento libri in casa. Il 20% dei laureati italiani rischia l’analfabetismo funzionale e la percentuale sale al 30% tra i diplomati.

Tra le cause, oltre al livello dell’istruzione italiana e la disattenzione di molte famiglie, ci potrebbero essere anche le nuove tecnologie stesse. Un esempio? La nuova versione del sistema operativo della Apple, iOS8 e successivi, ha aggiunto una grossa novità per la scrittura: ogni volta che si effettua un’operazione che richiede l’utilizzo della tastiera fornisce al proprio utente i suggerimenti delle parole da scrivere.

Per farla semplice ciò vuol dire che l’utente non dovrà più domandarsi se si scrive efficiente o efficente, scienza o scenza, sufficiente o sufficente, soqquadro o soccuadro, scuola o squola. In  qualche modo vengono ridotte le funzioni lessicali e la capacità riflessiva.

L’analfabetismo a portata di smartphone.

Twitter: @gioeleurso1

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1 commento su “L’analfabetismo a portata di smartphone: iOS8 rende più ignoranti”

  1. Mi preme fare un po’ di osservazioni.

    Tanto per cominciare i suggeritori e autocorrettori risalgono a ben prima di Apple iOS, che non mi pare il caso di citare come “unico” ad avere questo “difetto”. La funzione di autocorrezione era presente già in alcuni cellulari evoluti, prima degli smartphone, ed è diventata una funzione comune in tutti i cellulari attuali, di qualsivoglia marca o modello.

    Seconda cosa, molto più importante: sta sempre e comunque al singolo individuo decidere se farsi aiutare o meno dagli strumenti. Da un punto di vista logico, l’autocorrect è una funzione simile al possedere un vocabolario costantemente sottomano. Chi non sa usare un vocabolario legge la prima definizione che trova per un termine e la applica pedissequamente, chi lo sa usare fa una ricerca e trova il termine più adatto al concetto che vuole esprimere.

    Il problema sta nel fatto che alle persone bisognerebbe innanzitutto insegnare a usarlo, un vocabolario, e a farsene padroni.

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