Quella mattina il commissario Montelupo si era svegliato con un chiodo fisso in testa: aveva una voglia matta di addentare un cornetto alla confettura di mirtilli. Il ripieno di quella brioches era bollente. Il commissario cominciò a tartagliare come un balbuziente. “Vuole un bicchiere d’acqua?” – domandò da dietro al bancone il ragazzo mentre gli stava preparando il caffè. “Gasata” – rispose il commissario che poi aggiunse – “Leccare una pietra dell’inferno deve essere meno scottante”.
“Ma se quando è scattato il verde sono partito subito. Un fulmine sembravo” – stava urlando dall’altro lato della strada un anziano signore che era in piedi di fianco al suo carrettino.
“No, lei non è partito come razzo. Lei stava intralciando il traffico. Siamo quasi nel 2015 non si può più circolare con questi cosi. Se ne rende conto?” – gli rispose un vigile urbano intento a contestargli un bel verbale.
“Ma signor maresciallo io i soldi per comprare una macchina non li ho. E poi sono andato solo fino al mercato, mica valeva la pena di prendere l’auto”.
“Ma che maresciallo e maresciallo. Senta non mi faccia perdere la pazienza. Io la multa la devo fare. Sono le regole”.
Montelupo i vigili non li aveva mai sopportati, ma ancora meno sopportava quelli troppo zelanti. Era convinto che le persone senza elasticità mentale fossero assassine di poesia. Attorno al carretto del contadino si era formato il solito drappello di curiosi. Ognuno aveva la sua teoria e ognuno parteggiava chi per l’uno, chi per l’altro. Il commissario diede un ultimo morso al suo cornetto alla confettura di mirtilli, sorseggiò il caffè e buttò giù tutto d’un sorso il resto dell’acqua gasata che gli aveva portato il barista. Poi si alzò, uscì dal locale e si aggiunse ai curiosi attorno al carretto.
“Commissario non avevo visto che era arrivato” – disse il vigile enfatizzando ogni singola sillaba pronunciata come a far intendere che ora sarebbero stati cazzi amari per tutti.
“Sto semplicemente curiosando come gli altri. Non capita mica tutti i giorni di vedere un carretto sotto contravvenzione. Mi stupisco che nessuno stia facendo foto o video per immortalare il momento” – risposte Montelupo condendo ogni parola con una fitta dose di ironia – “Non ha un motore e non inquina; è un carretto e non va a benzina. È evidente si tratta del delitto perfetto. Mica possiamo incoraggiare la gente a spegnere la macchina e a inforcare la bicicletta. Mi saluti il sindaco e gli dica di trovare altri modi per fare cassa”. E il commissario se ne andò via.
Twitter: @gioeleurso1
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