È un argomento un po’ spigoloso, ma prima o poi qualcuno dovrà pur affrontarlo quindi lo faccio io e lo faccio oggi: è in atto uno scontro fraticida tra fazioni un tempo unite. Se da quando è nato facebook siamo stati giorno dopo giorno costretti a imbatterci contro legioni di complottisti intenti a svelarci le trame intrecciate ai danni dell’umanità da parte dei piani alti del baraccone, oggi ci troviamo davanti a una nuova creatura altrettanto pericolosa: l’evangelizzatore.
L’evangelizzatore è colui che è stato fulminato sulla tortuosa via del social network dalla vocazione alla guerra santa contro il complottista. L’evangelizzatore interviene come il complottista ogni volta che scorge un campo da battaglia. Lui spiega, rivela, aggiunge nozioni, illumina, ribatte, controbatte, contesta, analizza, riporta dati, dichiarazioni, stati d’animo e ha la scienza dalla propria parte. L’evangelizzatore può avere ragione perché è un ricercatore. Lui sa tutto perché googla tutto.
Come Joker è l’antitesi di Batman, l’evangelizzatore è l’antitesi del complottista, ma due acerrimi nemici hanno sempre una faccia della medaglia in comune: loro non conoscono nemmeno una delle famose 50 sfumature di grigio. Per entrambi un post o è bianco, oppure è nero. Non esistono distinzioni; non lasciano spazio al dialogo; non hanno ironia. Hanno però sempre una tesi che argomenteranno fino allo sfinimento, dell’avversario.
Entrambi sono politicamente connotati e spesso provengono dalla stessa macroarea: uno è radicale, l’altro è radical. Insomma sono fratelli gemelli che sono stati separati alla nascita. Ed entrambi non raggiungono spesso l’obiettivo che si sono posti: catturare l’attenzione degli altri e indottrinarli. Le loro vittime siamo noi.
Twitter: @gioeleurso1
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