Uber, il servizio di auto con conducente tramite app, non è un servizio di trasporto pubblico abusivo, a dirlo è la magistratura. Un esempio? Quello di Milano dove il giudice di pace ha imposto al Comune la restituzione di documenti, patente e libretto a un conducente che aveva subito il sequestro nel novembre scorso. Per la magistratura l’app non attiva un servizio di trasporto pubblico, ma “passaggi” che vengono accordati privatamente.
Si mettano dunque il cuore in pace i tassisti torinesi che hanno minacciato di bloccare l’ostensione della Sindone se entro domenica non verranno bloccate 60 vetture Uber. Una battaglia, quella dei Taxi, che rischia di diventare un vero e proprio boomerang perché, dopo le sentenze della magistratura e la presa di posizione della Commissione europea, adesso il mercato dovrà necessariamente essere normato e aperto anche a servizi come Uber o Bla Bla Car.
Uber e Bla Bla Car sfruttano la stessa logica. Attraverso un app si mettono in contatto coloro che hanno bisogno di un passaggio economico e coloro che possono offrire il proprio mezzo e il proprio tempo. Uber però va oltre: è l’unico servizio che al momento offre trasporto cittadino in cambio di un rimborso spese. Secondo i flussi di mercato studiati dagli addetti di Uber, l’app però non andrebbe in conflitto con i tassisti perché verrebbe maggiormente utilizzata nelle fasce orarie in cui bus e taxi sarebbero meno rintracciabili: dalle 19.00 all’1.00.
In Francia e Belgio il problema è stato risolto grazie all’approvazione di una legge sul car sharing; in Spagna sono allo studio del legislatore nuove forme di apertura del mercato; la Commissione europea starebbe valutando la possibilità di normare Uber in tutta Europa. Il Financial Times nei giorni scorsi ha citato alcune fonti che riferiscono che la Commissione “sostiene lo sviluppo di nuovi e innovativi servizi di mobilità“.
Si andrà obbligatoriamente nella direzione di una riforma della legge quadro del 1992? In qualche modo nel 2006 l’allora ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani tentò di liberalizzare il mercato delle licenze dei taxi, ma fu bloccato dalle barricate dei tassisti. Riuscirà un’app dove non sono arrivate le istituzioni?
Twitter: @gioeleurso1
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