Hanno comprato una intera pagina su tutti i principali quotidiani nazionali, quelli di Altroconsumo si sono schierati ufficialmente dalla parte di UBER. Se non sai cosa è UBER leggi qui.
“Dopotutto gli italiani hanno inventato il telefono, perché oggi non reinventare la mobilità?” – termina così la lettera di Marco Pierani, Responsabile delle Relazioni Istituzionali per Altroconsumo, con la quale l’associazione dei consumatori sollecita il Governo e il Parlamento “per una sharing economy act che guardi al futuro e dia risposte alla nuova domanda dell’utenza“. QUI PUOI LEGGERE LA LETTERA DI ALTROCONSUMO.
La teoria di base è che “il mercato sta cambiando, è necessario dare risposte alle nuove domande dei consumatori e degli utenti“. Viene dunque introdotto un nuovo soggetto nella discussione attualmente in atto tra tassisti, UBER e autorità: l’utente, individuo che naviga nella dimensione 2.0 e che consuma utilizzando strumenti che possono andare oltre alla visione tradizionale.
Altroconsumo non è la prima associazione che si schiera al fianco di UBER, a Torino i primi a farlo sono stati gli iscritti ad APRI ONLUS (Associazione pro retinopatici e ipovedenti). QUI PUOI LEGGERE IL COMUNICATO DI APRI. Nel capoluogo piemontese l’associazione che tutela i diritti dei disabili visivi ha stretto sin da subito una stretta alleanza con gli autisti UBER che si sono sottoposti anche a corsi di formazione per il trasporto di individui con disabilità. Inoltre la multinazionale americana aveva trovato un accordo per trasporti a prezzi agevolati, accordo che APRI non aveva trovato con i tassisti.
A tirare la giacchetta a Renzi adesso sono tanti: il Governo sarà una risposta? Secondo voi perché la discussione sembra essersi arenata? Per voi chi ha ragione: UBER o i tassisti?
Twitter: @gioeleurso1
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