Voglio fare una considerazione veloce sulla vicenda del ragazzo che in Thailandia ha ucciso la figlia in diretta facebook. Si tratta di un episodio che arriva a stretto da giro da un altro fatto estremamente violento: l’assassinio in facebook live di un anziano a Cleveland.
È vero che, come dice Mark Zuckerberg, facebook si deve ancora attrezzare per migliorare il sistema di sicurezza attorno ai video che vengono pubblicati dagli utenti ed è altrettanto vero che una piattaforma che ha i numeri di facebook non può controllare ogni singolo contenuto postato, ma una cosa che mi è successa mi ha fatto pensare e non poco.
Ora vi racconto! Come sapete sto seguendo il percorso di Torino Web TV, il progetto di Social Network Television ideato dalla Video Digital Pixel (per chi non sapesse di cosa si tratta clicchi su questo link: https://tempestadicervelli.com/2017/04/21/cosa-e-la-social-network-television/). Mi sto occupando di alcuni programmi televisivi che vanno in diretta facebook.
Lunedì siamo andati in diretta con uno speciale interamente dedicato al Torino Comics (lo speciale potete vederlo a questo link: https://www.facebook.com/torinowebtv/videos/vl.1872135723069569/1281087155272734/?type=1). Pronti, partenza, via e lancio la copertina, ma prima che finisca il servizio, facebook ci blocca la diretta.
Cosa è successo? Perché? Cosa abbiamo fatto di male? Decidiamo di tirare dritto con la registrazione e di riproporla in formato cassettato, ma anche il secondo tentativo ci viene bloccato. Il problema si fa serio!
Decidiamo di caricare il video della registrazione come se fosse un video normale, non in diretta, e facebook non fa alcuna storia. Cominciamo a ragionare e veniamo a sapere che una società serba ha elencato a facebook una serie di contenuti dei quali detiene i diritti di autore.
L’ipotesi formulata che è la più accreditata è la seguente: abbiamo mandato in onda immagini delle bancarelle del Torino Comics; evidentemente abbiamo ripreso la copertina di un fumetto che è di questa società; facebook, non mi chiedete come, ha individuato il contenuto e preventivamente ci ha bloccati. Noi eravamo dalla parte della ragione perché un servizio di informazione realizzato a una fiera non infrange alcun diritto d’autore.
La domanda però è: possibile che facebook abbia trovato il modo per bloccare le dirette che violerebbero il diritto d’autore e non quelle violente? Il terreno sul quale ci stiamo muovendo è spinoso, ma è importante. Chi produce contenuti e vuol farlo in modo professionale deve tenere conto di tutte le variabili che potrebbero danneggiare il proprio prodotto.
Ammetto che la nostra diretta è stata danneggiata dall’irrazionale scelta di facebook, ma il punto non è questo. Il punto è che ci troviamo per l’ennesima volta davanti a un social avanti anni luce dal punto di vista dell’offerta tecnologica, ma indietro secoli dal punto di vista della propria regolamentazione.
Nel nostro caso avrebbero potuto: lasciare andare avanti la diretta; inviarci una notifica di chiarimento; una volta ricevuta la nostra risposta avrebbero potuto valutare se adeguata o no; in caso di risposta inadeguata avrebbero potuto darci un cartellino giallo, una sorta di stop alle dirette, per un giorno.
Il blocco preventivo ha danneggiato noi e anche la casa produttrice serba che non ha goduto della pubblicità che le abbiamo fatto. Allo stesso tempo è stato danneggiato anche facebook che non ha potuto usufruire del traffico che noi avremmo prodotto.
Vi ho voluto raccontare questa cosa perché da una parte mi interrogo sulla reale impossibilità di facebook di bloccare le dirette violente e dall’altra credo che possa essere uno spunto di riflessione per gli addetti ai lavori. Voi cosa ne pensate?
È importante che tu condivida questo articolo e qui ti spiego il motivo!
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