Chi ha detto che da un animale non si possa imparare nulla? Io per esempio durante questi 16 anni di convivenza con Mojito, il mio gatto, ho avuto modo di osservarlo parecchio e di capire diverse cose. Un animale non ha quel fastidioso filtro che ci impedisce di fare le cose per ‘buona creanza’. Un animale fa quel che gli pare punto e basta. Io per esempio da Mojito ho imparato 3 cose.
Ho imparato a miagolare tanto
Non è che mi metta per casa a miagolare come se fossi un gatto. No. Quando dico che ho imparato a miagolare tanto intendo che ho imparato a chiedere quel che voglio, a pretendere quel che mi spetta. Mojito miagola tanto solo la mattina appena mi sveglio. Solitamente vuole che aggiunga crocchette alla ciotola o che cambi l’acqua. Questa mattina invece miagolava tanto per un altro motivo che subito non capivo, ma che poi ho compreso: voleva che gli spalancassi la gattaiola perché era leggermente chiusa e aveva paura a fare il balzo che lo avrebbe portato fuori. Sì, noi dobbiamo tenere la gattaiola aperta. Ma questa è un’altra storia.
Ho imparato a graffiare forte
Mojito ogni volta che si arrabbia lo dimostra in modo plateale, rumoroso e continuativo. Lui non graffia le persone e non morde, anche se ogni tanto tenta di mordicchiare, ma lo fa con gentilezza. Lui quando si incazza corre verso il tiragraffi e lo assalta. Il suo tiragraffi è una base di cartone sulla quale abbiamo gettato della polvere di erba gatta. L’adora. A volte è talmente incazzato che ci dorme addirittura sopra. Alcune sere fa ci siamo dimenticati di aprire lo sportellino della gattaiola prima di andare a dormire e lui non è potuto uscire sul balcone per andare nella lettiera. Cosa ha fatto? Prima è andato a graffiare forte sul tiragraffi e poi ci ha cacato sopra.
Ho imparato a ignorare spesso
Questa è una dote di Mojito che ammiro particolarmente perché io sono una calamita per le ‘pezze’. Questo lo dice Carla, che è la mia compagna. Cosa sono le ‘pezze’? Dicasi ‘pezza’ quella situazione per la quale un soggetto X si attacca a me e per una quantità di tempo variabile, ma comunque lunga, mi racconta cose di cui non sono tecnicamente interessato, ma lo fa senza sosta e non riesco a sbolognarlo. Ecco, Mojito in una situazione del genere si limiterebbe a girarsi e andarsene via. È sul letto che dorme e io mi avvicino? Si alza prima che lo tocchi e dopo essersi stirato va a dormire da un’altra parte. È seduto sotto lo stendino che mi fissa? Mi avvicino per accarezzarlo e a quel punto ‘ciao ciao’ ed è sparito. Senza contare quando lo chiami, lui ti sente e se ne sbatte.
Ecco queste sono le tre cose che ho imparato da Mojito: a chiedere quel che mi spetta, a non tenere dentro le mie emozioni e a ignorare chi se lo merita.
Chi sono? Mi chiamo Gioele Urso e sono un giornalista e autore torinese. Da giornalista mi occupo di politica, sindacale, manifestazioni di piazza, problemi di quartiere e più in generale di storie. Come autore ho pubblicato tre libri noir: ‘Le colpe del nero‘ nel 2018, ‘Calma&Karma‘ nel 2020 e ‘L’assassino dei pupazzi‘ nel 2022. Se vuoi puoi ascoltare i miei audio racconti su Spotify.