American Psycho di Bret Easton Ellis è un viaggio doloroso, morboso e irritante tra la borghesia americana degli anni 80; è un romanzo a tratti nauseante, fastidioso, ma anche esaltante.
Patrick Bateman è un figlio di papà: va in ufficio, ma non lavora; non ha bisogno di guadagnare per vivere; spende e spande in ristoranti e vestiti; passa le sue giornate in palestra ed è per gli amici il guru dell’abbinamento. Il protagonista di American Psycho ha una bella fidanzata ed una serie di amanti perfette, ha la faccia del bravo ragazzo e va matto per la cocaina.
Quella che ci racconta Ellis è una generazione figlia del consumismo e del capitalismo, ma priva di contenuti. I protagonisti del romanzo, dal quale è stato tratto anche un film, sono vuoti, incapaci di ascoltare e osservare il mondo che gira loro intorno. Giovani in carriera che scalano le vette della buona società, ma che non sono capaci di decifrare il vissuto che li circonda.
Come un fulmine a ciel sereno è lo stesso protagonista ad offrire la chiave di lettura di America Psycho quando dice: “Vorrei solo sentirmi amato – maledicendo la terra e tutto ciò che mi hanno insegnato: principi morali, scelte etiche, distinzioni tra bene e male, cultura, tradizioni, religione – tutto sbagliato, senza senso. Ogni cosa si riduce a adattati o muori“.
Allo stesso modo di Trainspotting dello strepitoso Irvine Welsh, la lettura di American Psycho ti fa precipitare in un vortice di sensazioni piacevoli e orribili: è doloroso percepire il male delle vittime di Bateman; sono morbosi i dettagli che vengono descritti; è irritante la società che viene raccontata; è fastidioso il senso di impotenza che ammorba il lettore; è nauseante il racconto dei crimini più feroci.
Una nota curiosità, Ellis decide di dedicare ben tre capitoli del romanzo a tre protagonisti del panorama musicale internazionale: prima ci sono i Genesis, poi Whitney Houston ed infine gli Huey Lewis and the News. E’ senza dubbio una scelta curiosa perché si trattano di tre capitoli che possono essere considerati, se presi singolarmente, tre trattati musicali in piena regola.
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