Il primo a raccontare la storia di Derek Muller è stato il The Washington Post e in Italia la vicenda è stata ripresa da Wired, l’interrogativo è: conviene investire in Like su Facebook?
In un articolo dal titolo Facebook e le fabbriche di ‘Mi piace’ falsi la rivista dedicata a internet e social ci narra la vicenda di un giovane statunitense che dopo aver “speso 50 dollari di pubblicità attraverso Facebook (metodo assolutamente legale), si è ritrovato in pochi giorni con quasi 80mila Like sulla sua pagina“.
Quella che viene descritta è una pratica comune, molte pagine facebook infatti per incrementare il proprio pubblico investono denaro in inserzioni. Il problema è che molti “mi piace” sono il frutto dell’opera di persone che lavorano per le cosiddette “click farm“: “ci sono persone che, su richiesta di un cliente, vengono sfruttate per cliccare Mi piace su questa o quella pagina, retribuite con appena un dollaro ogni mille clic” – riporta sempre wired. I Paesi di questo business sarebbero Egitto, Filippine, India, Pakistan.
Si tratta dunque di profili falsi che non interagiscono con la pagina e che in realtà creano un danno vero e proprio all’admin. Il meccanismo di condivisione di facebook è in sintesi questo: “l’algoritmo di Facebook fa in modo che ogni post di una pagina venga inviato solo ad una frazione dei suoi fan, per testarne l’efficacia. Se il post viene ricondiviso, Facebook lo mostra via via anche ad altri utenti“. Ovvio che se la maggioranza degli utenti sono falsi il post non verrà ricondiviso e non potrà diventare virale.
In pratica se ho una pagina con 100 utenti veri sarà più facile che il post venga condiviso e faccia visite, rispetto ad una pagina con 1.000 utenti di cui 600 veri e 400 no perché non tutti i fan reali avranno modo di vedere la pagina. E’ un po’ come quando annacquo il whisky.
A questo punto la domanda è: conviene spendere soldi in inserzioni su facebook oppure no?
@gioeleurso1 – redazione@tempestadicervelli.com
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