Io metto le mani avanti ed esprimo in anticipo, per la precisione 20-25 anni prima, la mia solidarietà a quel bambino che in questi giorni è stato esposto alla gogna mediatica e social-mediatica perché fotografato in braccio al Pontefice mentre indossava un costume da Papa.
Io già me lo vedo tra i banchi di scuola sotto un bombardamento di sfottò e mentre cerca inutilmente di giustificare quella fotografia: “Ma mica me lo scono scelto io”; “Ma hai visto come piangevo?”; “Ah, non era un vestito da gelataio turco?”.
I suoi genitori avranno pensato che quella fosse una loro grandissima pensata, ma non hanno tenuto conto di due fattori: 1) nell’era dei social network quella foto vivrà minimo per i prossimi 200 anni; 2) i bambini sono molto crudeli quando vogliono.
E in fin dei conti quel piccolo biondino deve essere molto lungimirante viste le lacrime atroci che versa mentre il Papa lo punta dritto agli obiettivi dei fotografi. La sua unica speranza è che essendo cresciuto in una famiglia credente si aggrappi alla speranza dell’Armageddon: onte cancellate e tutto finito.
Per non parlare di quel piccolo che invece è stato immortalato in metropolitana vestito da Schettino, ha ragione quella mia amica che su facebook ha commentato: “Spero che dopo aver visto questa foto chi è stato vestito da Pierrot in tenera età non si lamenti più!”
Ma dico io: se Carnevale deve essere questo forse sarebbe meglio abolirlo!
@gioeleurso1 – redazione@tempestadicervelli.com
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Concordo, ricordo ancora quando tutte le mie amiche erano vestite da principesse e io da orso.. UN FOTTUTISSIMO GRIZZLY. Poi mi chiedono perché ho un caratteraccio.
Almeno sto bimbo magari mi diventa santo. (No, non lo voglio sapere che conseguenze avrà il costume da Schettino.)