“Perché sorridi?”
“Perché mi fa ridere questo passaggio”
“Ma stai leggendo La Tregua, quel libro non fa ridere”
“Perché non dovrei ridere?”
“Perché è la storia di una tragedia” – Scusate se dissento!
Quesito: è politicamente scorretto sorridere leggendo un libro che parla del ritorno a casa dei reduci di un campo di sterminio? Risposta personale: no!
Argomentazione: Primo Levi scrivendo La Tregua ci racconta di un viaggio lungo mesi durante i quali gli ebrei, ma non solo, sopravvissuti allo sterminio nazista passano simbolicamente all’interno di una camera di decompressione che è utilo loro per riscoprire la vita, quella reale, fatta di intrecci personali, rapporti, litigi, offese, prese di atto, soluzioni abbozzate, desideri, passioni, fantasie, titubanze, vergogne e tanto altro.
Primo Levi non ci racconta solo lo sterminio nazista, il campo di concentramento e l’abbraccio ai familiari: ci racconta la bellezza di ricominciare a respirare.
@gioeleurso1 – redazione@tempestadicervelli.com
————————————————————————————
Per leggere il mio ultimo romanzo “Suicidio Culinario” vai su Amazon o BookRepublic
BookRepublic: http://www.bookrepublic.it/book/9788868552060-suicgidio-culinario-io-e-il-mio-pesce-palla/