La Rai è sempre più protagonista del web, ma è sempre meno social: non è una contraddizione, ma una constatazione. È ormai ufficiale, il direttore generale dell’emittente pubblica Luigi Gubitosi ha deciso di non rinnovare l’accordo che a oggi rende fruibile l’archivio Rai su Youtube. Dal 1 giugno quindi non ci saranno più i programmi della tv di Stato sul principale social network al mondo e non ci saranno neppure i contenuti storici come ad esempio le puntate di Mixer di Giovanni Minoli.
Si tratta di un ulteriore passo che la Rai compie verso un allontanamento dai social network. Ciò però non vuol dire che l’azienda non è presente sul web, anzi la Rai ha un ottimo canale web con uno streaming fenomenale. Che logica dunque dietro questa de-socialnetworktizazzione? Probabilmente la dirigenza della tv di Stato punta all’autonomia dai social: creare un proprio canale forte che non debba dipendere da nessun altro è sicuramente conveniente e la scelta migliore, ma costa lavoro e fatica, oltre che investimenti.
@gioeleurso1 – redazione@tempestadicervelli.com
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