LavoriCreativi e le offerte che non prevedono retribuzione: perché le pubblicano?

lavoricreativiIeri ho scritto una lettera a LavoriCreativi, il sito internet che pubblica offerte di lavoro per professionisti della comunicazione, del web, della grafica, dello spettacolo, del giornalismo, del design e così via. Insieme a MediaJobs lo reputo uno dei siti migliori del settore in Italia e sono iscritto da diversi anni alla sua newsletter, ma sto seriamente valutando di annullare la mia iscrizione. È una questione di principio e di rispetto.

Vi spiego! Sono consapevole del fatto che il mondo del lavoro moderno ci spinga a cambiare spesso impiego. Dobbiamo essere flessibili, no? Tutto intorno a noi corre e noi dobbiamo adeguarci, cambiare, modellare le nostre esigenze in relazione a quelle di chi ci assume e così via, però il lavoro è tale quando prevede una retribuzione.

Io sono un giornalista e l’ultima newsletter ricevuta da LavoriCreativi mi ha indispettito perché le uniche offerte di lavoro che proponevano per i giornalisti non prevedevano alcuna retribuzione, ma lavoro gratuito. Si può parlare di lavoro quando non è previsto alcun compenso? Per quale motivo pubblicare annunci di aziende, individui o società che sfruttano il lavoro di giornalisti o aspiranti tali? Non credono che la loro politica in questo senso sia anche una delle cause della precarizzazione del lavoro? Non credono che smettere di pubblicare tali annunci possa essere un segnale per chi vuole sfruttare le competenze altrui gratuitamente?

Quando io voglio scrivere gratuitamente lo faccio sul mio blog! Se un individuo, una società, un’azienda, una testata e così via prevede di aprire un sito internet deve pagare chi elabora i contenuti perché internet è un media e come tale deve essere gestito. Vero è anche che finché ci saranno persone disposte a lavorare gratis queste vergognose offerte di lavoro non cesseranno di esistere, ma se chi si pone l’obiettivo di collegare i professionisti al mondo del lavoro smettesse di rendersi complice di questa truffa forse avremmo qualche possibilità in più di deprecarizzare il lavoro creativo.

Twitter: @gioeleurso1

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4 pensieri riguardo “LavoriCreativi e le offerte che non prevedono retribuzione: perché le pubblicano?”

  1. Ti appoggio in pieno Gioele, a me per gestire siti web mi dicono che mi pagano ma poi cercano di non farlo e si fanno anche passare come quelli che ti danno opportunità di crescere. Ma quale crescere per vivere servono i Soldini e senza quelli muori altro che crescere!

  2. Leggendo il tuo sfogo m’è subito venuto in mente questo: http://buseca.wordpress.com/2014/12/03/lavorare-gratis/
    Se lavori gratis crei danni enormi:

    Stai dicendo che il tuo lavoro non vale niente
    Stai dicendo che tu non vali niente;
    Stai dicendo che chi chiede di essere pagato per lo stesso lavoro, evidentemente, è un ladro;
    Stai accrescendo la ricchezza ed il potere di chi ti sfrutta;
    Se ora lavori gratis, la prossima volta dovrai pagare per avere il “privilegio” di lavorare;

    Piuttosto che lavorare gratis, usa quel tempo per imparare altro e per divertirti.
    Sarai più preparato e più riposato per la prossima volta che ti offriranno un lavoro PAGATO.

  3. Tutto vero ma questo vale anche per gli oggetti. Se alla base di un acquisto (faccio l’esempio di un libro usato) c’è il prezzo (1 euro a fronte di un prezzo di copertina di 27), automaticamente si sta deprezzando e svalutando l’operato di chi ha lavorato per produrre quel bene. Di conseguenza, anche la remunerazione di chi lo ha prodotto. Come si inverte questo trend? Non lo so. Penso che si debba tornare a dar valore a concetti quali “solidarietà”, “qualità” e “dignità”. La società del futuro dovrà partire da queste basi o sarà caos e guerra fratricida…

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