Un’indagine di mercato oppure un modo per testare le convinzioni e i comportamenti di coloro che si iscrivono a facebook oppure uno studio mirato a comprendere come si propagano sui social i fenomeni virali. Sotto accusa il “Celebrate Pride” il filtro diffuso da Facebook a poche ore dal pronunciamento della Corte Suprema con il quale venivano resi legali in tutti gli Stati Uniti i matrimoni omosessuali.
Il “Celebrate Pride” è il filtro che sabato ha colorato le news feed di facebook. Grazie all’applicazione ogni utente ha potuto coprire la propria immagine di profilo con i colori della bandiera rainbow.
A lanciare il sospetto è stato il magazine “The Atlantic” che in poche ore ha interpellato vari esperti del web chiedendo loro cosa pensassero della mossa del social network. Secondo i più deve esserci sicuramente qualcosa sotto, ma William Nevius (portavoce di Facebook) ha smentito seccamente: “Non è un esperimento, né tantomeno un test”.
Vero è che un filtro del genere potrebbe rivelare molte informazioni sulle convinzioni in materia degli utenti facebook, anche solo banalmente quanti sono a favore e quanti sono contrari al pronunciamento della Corte Suprema degli USA. Un dato che potrebbe indirizzare il social e i suoi inserzionisti a fare determinate scelte di mercato.
Twitter: @gioeleurso1
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