Dopo l’ANSA anche Wired: i nodi della crisi dell’editoria in Italia stanno venendo al pettine. Sono messi a rischio, oltre alla qualità e plurità dell’informazione, anche centinaia di posti di lavoro.
Ieri, intorno alle 19.00, il Comitato di Redazione dell’ANSA ha proclamato un nuovo sciopero immediato che durerà fino alle 7 di lunedì 29 giugno. I motivi dell’agitazione ve li abbiamo spiegati ieri e possono essere riassunti in 65 posti di lavoro a rischio. La crisi dell’ANSA è differente da quella di tutte le altre testate perché si tratta della principale dorsale dell’informazione italiana: dall’agenzia di stampa partono tutte le notizie che poi giornali, radio, televisioni, siti e social riprendono. A spiegare bene la delicatezza della situazione è stato ieri Corrado Chiominto in una lunga nota pubblicata sul sito PuntoeaCapo.
Da ieri a preoccupare c’è anche un’altra vertenza sindacale, quella della redazione di Wired che rischia di essere dimezzata. È stato infatti comunicato ai rappresentanti sindacali e alla redazione di Condé Nast Italia che la periodicità del cartaceo passerà da dieci numeri l’anno a due, da affidare completamente a service esterni; che sei dei 12 giornalisti della redazione sono considerati esuberi; che la redazione confermata sul progetto Wired Italia è formata da sei giornalisti (di cui uno part-time). Un vero e proprio massacro all’interno di una delle redazioni migliori in ambito di giornalismo digitale.
Twitter: @gioeleurso1
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L’ha ribloggato su Renato Augelli.