Cosa consiglieresti a un giovane che vuole fare il giornalista? Di fare altro!

Questa mattina alle 7 è terminato lo sciopero dei giornalisti dell’ANSA indetto dal comitato di redazione dopo che l’azienda ha presentato un piano di riorganizzazione che prevede 65 esuberi da gestire a partire dal primo luglio ricorrendo alla cassa integrazione e a contratti di solidarietà a causa di un bilancio in rosso di 5 milioni di euro.

L’ANSA è il pilastro dell’informazione in Italia. Nel nostro Paese non ha concorrenti; nel mondo si stima che sia la quinta agenzia di stampa per importanza. Si tratta di una cooperativa composta da 36 soci che sono editori dei principali quotidiani italiani. Dentro ci sono tutti: Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, La Gazzetta dello Sport, ecc.

Dal 1945 in avanti, anno in cui venne fondata per succedere all’agenzia di stampa Stefani, l’ANSA ha acquisito sempre maggiore credibilità e prestigio. Probabilmente è un errore, ma per molti giornalisti un fatto non è completamente verificato se non è stato battuto dall’ANSA.

Il comitato di redazione dell’ANSA denuncia che il ricorso a contratti di solidarietà rappresenterebbe un arretramento irreparabile in termini di qualità e copertura dell’offerta giornalistica mettendo a rischio il ruolo e la posizione di mercato di prima agenzia in Italia. Una tesi quanto mai realistica nel momento in cui altre agenzie, vedi La Presse, hanno iniziato la selezione per l’assunzione di 25/30 giornalisti per le città di Roma, Torino e Milano.

Ha ragione il cdr dell’ANSA quando dice che con i contratti di solidarietà sarebbe a rischio la copertura dei fatti e la qualità dell’informazione. La prova è visibile in tutte le realtà, spesso locali, che negli ultimi anni hanno adottato simili ammortizzatori.

Trovo inaccettabile che si possano “rottamare” in vario modo altri 65 colleghi. Altri 65, dopo quelli che sono stati in vario modo “rottamati” negli anni scorsi! L’Ansa è patrimonio storico di quanti si occupano di informazione in Italia. L’uso dell’accetta su un corpo già indebolito, “mentre restano disattesi impegni legati agli accordi sindacali per il precedente stato di crisi” (lo scrive il Cdr) va contrastato in ogni sede” – ha scritto ieri su Facebook Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti.

Le domande sono: quale sarà il futuro del giornalismo in Italia se anche l’ANSA decide di licenziare? Che fine faranno tutti i colleghi che dopo anni di sacrifici verranno messi da parte? Che ambizioni potranno avere tutti coloro che stanno facendo gavetta lavorando ore su ore a cifre ridicole? E gli aspiranti giornalisti che ruolo potranno avere nel mondo dell’informazione del futuro?

La crisi dell’ANSA è più grave della crisi di tutte le altre testate giornalistiche perché è l’emblema di quello che sta diventando il giornalismo in Italia. Meno giornalisti significa più approssimazione, meno verifica dei fatti, meno domande da porre, meno approfondimento, meno ragionamento, minor qualità dell’informazione.

Cosa consiglieresti a un giovane che vuole fare il giornalista? Di fare altro!

Twitter: @gioeleurso1

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