Già pochi minuti dopo il #FacebookDown il quotidiano La Stampa aveva stimato la perdita economica subita da Mark Zuckerberg. Il social network per più di un’ora ieri sera è stato offline, un evento che è costato circa 30.000 dollari al minuto di mancati incassi pubblicitari. Si tratta del terzo stop in due settimane! Ma ti sei chiesto quanto avresti perso se ti fossi affidato per la tua comunicazione esclusivamente ai social come ha suggerito alcuni giorni fa Evan Williams, il cofondatore di Twitter? Proviamo a immaginarlo.
È la sera del 28 settembre del 2015. Hai appena terminato una faticosa giornata di lavoro; non ne puoi più di interminabili riunioni e vuoi solamente abbracciare il tuo divano gustandoti magari una bella birra fresca. Mentre stai guardando in tv un mix di processi del lunedì e interrogatori in commissariato ti arriva una telefonata dal lavoro. Non vorresti rispondere, ma sei costretto a farlo.
Ti dicono subito che facebook è offline e tu pensi alla sponsorizzazione sul nuovo prodotto che avevi lanciato il pomeriggio. Poi però ti vengono i sudori freddi perché ti balenano in testa i giorni passati a caricare tutto il materiale fotografico, video e testuale che avevi sul sito e che hai deciso di trasferire direttamente sul social network. Dicevano che i siti non avevano più senso di esistere!
Non te ne preoccupi però perché tanto sei convinto che il problema non durerà molto; sei sicuro che a Menlo Park abbiano già capito come risolvere la questione. Magari loro si stanno già facendo due risate. E pazienza per la sponsorizzazione; investirai qualcosa di più il giorno dopo e riequilibrerai tutto.
Stai portandoti la bottiglia di birra alla bocca per sorseggiarne un goccio quando dall’altro capo del telefono ti gelano: “Cavolo! A Menlo Park brucia tutto!” – cerchi in fretta su internet e leggi su un sito di Social Media News che è tutto vero: un incendio ha compromesso fisicamente le tecnologie che permettono al social di essere online, ma non ti devi preoccupare perché il proprietario dell’azienda ha dichiarato che tutto tornerà alla normalità nel giro di massimo un paio di giorni.
Ti dovrai rassegnare: per un paio di giorni non avrai più nessuna presenza sul web! Magari non perderai alcun cliente, ma il tuo diretto concorrente che non ha mai pensato di chiudere il blog aziendale avrà 48 ore a disposizione per studiare una strategia di comunicazione per farti le scarpe.
Ecco perché io sono convinto che i blog non spariranno! Sarebbe sciocco affidarsi esclusivamente ai social network e sarebbe anche sbagliato: un blog sfrutta un linguaggio differente rispetto a quello utilizzato da un social e l’autonomia del proprio esistere sul web è rilevante.
Che dici: sei ancora d’accordo con il co-fondatore di Twitter?
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a prescindere dal fatto che scrivi in modo strepitoso..
anche secondo me i blog non spariranno, non a tutti piace facebook e serve un’alternativa
iniziare la giornata con un apprezzamento del genere non può che essere un grande piacere! grazie! 🙂
beh, il sarcasmo, quando é sottile, é piacevole.. e poi ho visualizzato la scena 🙂