Quanto l’algoritmo di Facebook sta influenzando il sistema mediatico mondiale? È la domanda che mi sono posto dopo aver visto il video di Marco Montemagno “Perché Donald Trump buca i media e i social media“. Ovviamente il video ve lo posto qui sotto perché a mio avviso è di estremo interesse per chi si occupa di comunicazione e informazione, ovvero di ufficio stampa! Cominciamo a ragionare!
Il video è questo:
Marco Montemagno sostiene che la massa che vive sui social network condivide emozioni e non fatti. Ha ragione! Sarà cinico, ma è bastata la foto di un bimbo morto con la faccia schiacciata sulla sabbia di una spiaggia per fare cambiare per qualche attimo il sentimento europeo sulla questione migranti. La massa ha visto quella foto, si è emozionata e ha condiviso!
Marco Montemagno (che minimo minimo dovrà condividere questo post per il mega spottone non richiesto che gli sto facendo) dice che i media sono in crisi, ma hanno bisogno di entrate e che dunque hanno bisogno di utenti! E come fanno ad attirare utenti? Pubblicando articoli con titoli d’impatto o curiosi; con il sensazionalismo; con la paura; con gli scandali! Anche in questo caso ha ragione!
Chiunque viva il mondo dell’informazione online, ma anche cartacea, si starà rendendo conto di come questa stia virando verso un giornalismo sempre meno attento ai fatti e alla versione vera delle cose per andare verso il giornalismo della dichiarazione, della polemica, dello scontro da talk show. Una dichiarazione può anche non essere vera, ma se accende il dibattito merita il titolo di apertura o un bel pezzo per l’online.
Quali responsabilità ha l’algoritmo di facebook in questo disastro? Lo dice sempre Marco Montemagno: il feed del social premia i contenuti maggiormente condivisi e i contenuti maggiormente condivisi sono quelli di cui abbiamo appena parlato (oltre ai gattini e ai leoni che riabbracciano dopo anni i propri veterinari).
Emozioni e non fatti; la massa non verifica i fatti! Montemagni parlando, in un video di tre minuti, di Donald Trump e del suo modo di fare comunicazione politica ha svelato la mano che si stanno giocando comunicatori e testate giornalistiche. Bravo Marco (ti do del tu), hai detto tutto quel che c’era da dire!
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