Ma quale rivoluzione digitale: 6 italiani su 10 non navigano quotidianamente!

Ieri l’ISTAT ci ha detto che sei italiani su dieci non si connetto quotidianamente a internet. Tra l’altro lo ha fatto utilizzando un sito che è a dir poco brutto! Un dato che dovrebbe far meditare chi come noi vive di comunicazione e web. Perché? Ora te lo spiego!

Secondo il rapporto presentato dall’istituto nazionale di statistica sull’utilizzo della rete da parte di cittadini e imprese, solamente il 40% degli italiani sarebbe online quotidianamente.

Un dato che non ci chiarisce le abitudini di questo 40% (quante volte si connettono? cosa fanno online? come considerano la rete?), ma che ci dice chiaramente che ancora una buona fetta di cittadini non è un utente del web abituale. Sei su dieci non accedono quotidianamente a internet.

L’ISTAT ieri in qualche modo ha rotto le uova nel paniere! A maggior ragione se considerassimo il fatto che solamente il 30% delle famiglie si connette alla rete tramite banda larga; ciò vuol dire che il 70% non lo fa!

La domanda, come diceva qualcuno, sorge spontanea: ma il modello di comunicazione, e in parte di business, che abbiamo costruito e che si basa sul web a chi si sta rivolgendo?

Mi voglio concentrare sull’informazione, che è il mio settore! Ieri Il Corriere della Sera ha annunciato che a partire da gennaio alcuni contenuti saranno a pagamento, mentre molto probabilmente Gazzetta TV chiuderà! Decisione vincente quella di RCS? Non spetta a me dirlo, ma credo che in parte lo sarà, mentre in parte non lo sarà!

È una visione corretta quella che punta sul web chiudendo i canali offline in un contesto in cui sei italiani su dieci non hanno l’abitudine a navigare sul web e più di due famiglie su tre non accedono alla rete? Mi spiego: bene il web e bene il web a pagamento, ma agli altri sei come parliamo se non investiamo negli altri media?

Il modo di fare informazione deve essere rivisto, ma ciò non vuol dire che vanno dismessi e chiusi gli organi di informazione che non sono in rete! Soprattutto in un Paese in cui la rete è ancora una cosa per pochi!

Non è che forse dovremmo cominciare a pensare nuovamente, oltre che al web, anche ai giornali, alle tv, alle radio? Non è che ci hanno raccontato di una rivoluzione che non esiste?

Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione!

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