Non è che mi sto accanendo contro Facebook; è che è necessario cercare delle valide alternative per distribuire i nostri contenuti. Perché? Perché non solo i post che pubblichiamo sul social del buon Mark adesso hanno una visibilità scarsissima, ma anche i contenuti che postiamo direttamente su Facebook non hanno una visibilità decente. In che senso?
Partiamo dal video che ha postato FastForward dal titolo Facebook Video: queste sarebbero Visualizzazioni?
Questo video mi ha aperto gli occhi! Ammetto che non fossi a conoscenza del fatto che Facebook ti proponesse tra le statistiche dei video che postiamo anche la possibilità di sapere in quanti lo hanno visto con audio, in quanti senza audio, in quanti oltre i primi 10 secondi e in quanti si siano fermati prima dei 10 secondi.
Per Facebook in tutti e quattro i casi di cui sopra stiamo parlando di visualizzazioni.
Insomma chi guarda senza audio e vede solo l’anteprima scorrendo la news feed e chi guarda solo i primi 10 secondi (anche in questo caso probabilmente scorrendo la news feed) viene messo nell’insieme di chi ha visto il video. Ha ragione FastForward non possiamo parlare di visualizzazioni.
Facebook dunque gonfia le visualizzazioni dei nostri video e lo fa probabilmente per interesse personale. Io che posto un video e vedo che fa 1.000 visualizzazioni sono contento, credo che sia un buon canale di distribuzione e ne posterò altri. Il social avrà materiale per i propri utenti, ancora più traffico e più introiti. Ovvio non solo dal mio video, ma da tutti quelli che quotidianamente vengono postati. Una goccia è poco, milioni di gocce sono un mare.
E quindi cosa fare? Nel caso dei video potremmo rivalutare Youtube e nel caso dei blog potremmo rivalutare newsletter, forum e canali di distribuzione vecchia maniera.
Non mi sto accanendo, ma credo che sia evidente come Facebook abbia preso in mano il controllo della distribuzione dei contenuti online e questo potrebbe essere un pericolo per i piccoli produttori e per il pluralismo sui social.
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Assolutamente d’accordo! E’ molto importante portare l’attenzione su ciò che si muove al di sotto di una facciata di “condivisione” che in realtà nasconde solo manovre di marketing che hanno dello spietato. Grazie per questa ulteriore riflessione. Non si tratta, come ho spesso ribadito anch’io nelle mie considerazioni, di demonizzare questo social. Piuttosto è arrivato il momento di utilizzarlo in modo consapevole senza…farsi utilizzare. Ci manca solo che il buon Mark convinca le folle facendosi passare per “filantropo”…
Grazie Gioele.
Grazie a te! Ci vorrebbe una bella “tempesta di cervelli” per trovare soluzioni.. e questa comincia a esserlo.. 🙂
Giustissimo! 🙂 L’importante è informare per fare riflettere e queste tue considerazioni aiutano le persone ad essere parte attiva del loro modo di comunicare e non passiva, accettando tutto quello che viene propinato come “affidabile”. Chiaramente tutto dipende dall’uso che si fa dei social, per svago, o per professione, o semplicemente per trovare informazioni…il discorso sarebbe lungo ma intanto iniziamo a far comprendere che non è tutto oro quello che luccica. Grazie. 🙂