È la prima vittima del disegno di legge “Spazza Corrotti”, ma non è un furbetto della pubblica amministrazione pronto a sganciare qualche bigliettone verde per garantirsi alcuni favori. Si chiama Mario Rossi ed è stato il primo agente formato dalla Polizia di Stato per infiltrarsi nell’amministrazione pubblica e scovare i corruttori. Qualcosa però non è andata come doveva andare.
Mario Rossi, poliziotto di grande esperienza e pluridecorato, era stato selezionato perché già protagonista di mille e mille azioni pericolose. Sul campo aveva battuto la criminalità organizzata che gestisce il racket dei tagliandi falsi dei parcheggi blu e aveva anche scovato la banda degli ausiliari del traffico. «Un uomo sul quale lo Stato poteva contare e al quale si poteva affidare» – ha commentato il commissario Riccardo Montelupo, funzonario della Polizia di Stato che si era occupato della formazione dell’agente.
L’uomo aveva sostenuto ore, giorni, settimane e mesi di formazione con lo scopo di essere infiltrato all’interno della Pubblica Amministrazione. Il suo primo incarico sarebbe dovuto durare un paio di anni, ma tutto è andato in fumo nel giro di pochi giorni. L’uomo quando è entrato nell’ufficio di quell’ente pubblico ha subito capito che nessun addestramento fosse all’altezza della prova più dura, la realtà dei fatti.
Ore e ore passate davanti alla macchinetta del caffè, sessioni interminabili di candy crush, dibattiti infiniti sul campionato di calcio e sull’ultima puntata di Quinta Colonna. Uno stress troppo alto al quale Mario Rossi non era abituato e non ha retto. L’uomo dopo pochi giorni di servizio da agente infiltrato nell’amministrazione pubblica ha ceduto e i suoi nervi sono saltati. È stato ritrovato dentro l’armadio a sei ante della sua camera da letto, nudo e in posizione fetale. Piangeva. Invocava la madre e diceva di non voler tornare più in quel posto brutto.
I medici dicono che quello che è stato uno dei miglior agenti della Polizia di Stato dovrà cambiare vita. Per lui questa prova, probabilmente la più pericolosa, è stata anche l’ultima. E intanto negli uffici del Governo ci si interroga su come fare a portare avanti un disegno di legge così difficile e potenzialmente pericoloso senza mettere in gioco la sicurezza degli agenti più qualificati.
QUESTA È UNA FAKE NEWS, O MEGLIO, È UN POST CHE PROVA A FARE SATIRA. LA STORIA OVVIAMENTE È INVENTATA. IL COMMISSARIO RICCARDO MONTELUPO INVECE È UNO DEI PROTAGONISTI DEL MIO LIBRO “LE COLPE DEL NERO”, UN NOIR EDITO DA EDIZIONI DEL CAPRICORNO. DI SEGUITO ALCUNE INFORMAZIONI SUL MIO ROMANZO
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