È salito agli onori della cronaca in questi giorni, ma il fatto è accaduto tra metà maggio e la fine del mese. Sto parlando del caso di Immune System, l’app inglese che molti italiani hanno scaricato confondendola per Immuni, l’app del ministero per il tracciamento contro il Covid19.
In sostanza è successo questo: un numero indefinito di italiani ha tentato di scaricare dallo store di Google l’app Immuni, ma una volta fatta la ricerca invece di selezionare l’applicazione giusta ne ha selezionata una sbagliata. Immune System, appunto.
Apriti cielo. Sono cominciate a piovere lamentele e, nello specifico, recensioni a una stella sullo store. L’app così si è trovata dall’oggi al domani ad avere una pessima reputazione online. Potrete capire il danno che hanno subito gli sviluppatori.
Immune System è un’applicazione didattica studiata per i bambini inglesi che serve a insegnare loro le nozioni basilari sul funzionamento del sistema immunitario. Un’app inglese, per bambini inglesi e scritta in inglese.
Proprio questa è stata la maggiore critica degli italioti: l’applicazione è scritta in inglese e io non lo capisco. «Babbeo, è l’app sbagliata. Idiota», verrebbe da dire. Nulla però è perduto perché a contrastare gli analfabeti funzionali che hanno tentato di affossare l’app didattica inglese sono arrivati gli altri italiani, quelli che per bilanciare hanno sparato cinque stelle e recensione sullo store Google per Immune System.
Ecco, però, dopo tutto questo pippozzo, arriviamo al dunque: cosa ci insegna questa vicenda? Che le recensioni su internet devono essere riviste. Non è democratico un sistema che permette di affossare la reputazione online di un’azienda senza alcuna assunzione di responsabilità.
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