I romanzi western e la serialità nella scrittura

Ho scoperto il genere western tardi e l’ho fatto per curiosità. È la curiosità che deve spingere un ‘presunto’ autore a indagare su nuovi linguaggi e generi. Lo si deve fare per poter crescere.

Questi tre libri della collana ‘I grandi western’ sono stati pubblicati tra il 1979 e il 1982. All’epoca non c’erano i social, c’era la tv ma non nelle case di tutti gli italiani e il media più forte era la radio.

‘Harmony’, ‘Urania’ e ‘I grandi western’ erano uno dei vari passatempi che le persone avevano a disposizione. Questi libri infatti uscivano a cadenza quattordicinale ed erano un appuntamento fisso per l’amante del genere.

Cosa voleva dire però questo? Voleva dire che ogni quattordici giorni doveva arrivare in edicola un nuovo romanzo. Una sfida per gli autori che dovevano produrre storie a ciclo continuo. Testimonianza di questo è il libro di Chris Offutt ‘Mio padre, il pornografo’.

Si tratta di una biografia attraverso la quale Offutt racconta anche i segreti di suo padre, scrittore di libri porno. Parla delle strutture narrative e degli strumenti che si era inventato per poter produrre il più possibile.

Sono sempre stato affascinato dal mondo della narrativa seriale ed è per questo che appena posso provo a leggerne il più possibile. A cosa mi serve?

1) a scoprire un nuovo genere
2) a riconoscere una struttura narrativa
3) a tentare di capire se gli autori adottassero strumenti precisi per standardizzare le storie, in modo da rendere più semplice sia la scrittura, sia la lettura

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Calma&Karma la trama

Torino, il cadavere di una ragazza di colore viene trovato sulle sponde del fiume Po. Il responsabile dell’indagine è il commissario Riccardo Montelupo, un poliziotto sui generis ma integerrimo e amatissimo dai suoi collaboratori. La scarsità di indizi e un muro di omertà rende complicato dipanare la matassa che si cela dietro questo omicidio, fino a che una fuga di notizie e la decisione di un cronista di pubblicare le immagini del cadavere martoriato daranno un’improvvisa accelerata alle indagini. In una Torino multietnica e postindustriale, in cui sfruttati e sfruttatori non sono sempre così distinguibili, si snoda una vicenda che metterà a dura prova il commissario Montelupo facendo vacillare anche alcune sue certezze.

Chi è Gioele Urso

Giornalista torinese, si occupa anche di social network e nuovi media. Dal 2002 opera in ambito radio-televisivo e digitale. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “Barlo”, nel 2018 ha pubblicato un romanzo noir dal titolo “Le colpe del nero” (Edizioni del Capricorno) e nel novembre 2020 ha pubblicato il romanzo noir “Calma&Karma” (Golem Edizioni). Come autore ha partecipato al Torino Film Festival con il cortometraggio “Falling Up” e al Piemonte Movie con il cortometraggio “Ezechiele 25, 17 – Chapter 8: Trashomon”.

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