Diario di bordo dalla quarantena. Giorno 9, ore 16.24. Il giorno della vigilia.
1) Sono passati nove giorni dall’esito positivo del tampone, domani sarà il decimo e finalmente potrò verificare con un nuovo tampone se il ho ancora tracce di covid nel mio corpo o se il virus è svanito. Un passaggio, l’ennesimo di questi ultimi due anni. L’ultimo? Non credo. Tra qualche mese sicuramente dovrò fare la terza dose che avrebbero dovuto iniettarmi il 21 e poi, probabilmente, ci saranno nuove ondate e vecchie precauzioni da prendere. Senza contare che se il tampone di domani sarà ancora positivo mi aspetteranno altri giorni di isolamento. La vigilia è quel momento durante il quale rimani sospeso tra speranza e paura.
2) Questa mattina ho stampato la prima parte del nuovo libro. Durante l’isolamento ho scritto tredici capitoli circa e ho terminato tutta la parte preparatoria della struttura narrativa; da domani dovrò pensare alla seconda parte, quella che solitamente è più movimentata. Il primo passaggio di questo lavoro sarà rileggere tutto quel che ho scritto per vedere se funziona, cosa non funziona, cosa ho lasciato in sospeso e devo riprendere. Mai come questa volta ho trovato tanta facilità a scrivere, la storia è ben chiara in mente e io sono meno legato ad alcuni schemi che c’erano durante la scrittura de ‘Le colpe del nero’ e ‘Calma&Karma’.
3) Oggi mi sento un po’ buddista e voglio consigliarvi una lettura che mi è stata molto d’aiuto molto tempo fa, quando vedevo più nero che bianco attorno a me. Si tratta di un libro che mi consigliò una mia amica (sempre per le solite questioni di privacy non farò il nome, ma lei sa che mi sto riferendo a lei) che pratica il buddismo. Il libro in questione si intitola ‘Il Budda, Geoff e io. Una storia moderna’ e mette semplicemente in fila alcuni principi che dovrebbero essere ben chiari a tutti. Io non pratico il buddismo, ma ogni volta che sento di essere vicino al punto di crisi, penso a quel libro e cerco di riprendere il controllo di me stesso. Parlando con un amico oggi gli ho detto che nella vita non servono le rivoluzioni radicali per vivere meglio; per vivere meglio bisogna prima di tutto affrontare l’irrisolto che abbiamo dentro.
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Calma&Karma la trama
Torino, il cadavere di una ragazza di colore viene trovato sulle sponde del fiume Po. Il responsabile dell’indagine è il commissario Riccardo Montelupo, un poliziotto sui generis ma integerrimo e amatissimo dai suoi collaboratori. La scarsità di indizi e un muro di omertà rende complicato dipanare la matassa che si cela dietro questo omicidio, fino a che una fuga di notizie e la decisione di un cronista di pubblicare le immagini del cadavere martoriato daranno un’improvvisa accelerata alle indagini. In una Torino multietnica e postindustriale, in cui sfruttati e sfruttatori non sono sempre così distinguibili, si snoda una vicenda che metterà a dura prova il commissario Montelupo facendo vacillare anche alcune sue certezze.
Chi è Gioele Urso
Giornalista torinese, si occupa anche di social network e nuovi media. Dal 2002 opera in ambito radio-televisivo e digitale. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “Barlo”, nel 2018 ha pubblicato un romanzo noir dal titolo “Le colpe del nero” (Edizioni del Capricorno) e nel novembre 2020 ha pubblicato il romanzo noir “Calma&Karma” (Golem Edizioni). Come autore ha partecipato al Torino Film Festival con il cortometraggio “Falling Up” e al Piemonte Movie con il cortometraggio “Ezechiele 25, 17 – Chapter 8: Trashomon”.
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