La protesta davanti al palazzo cresce. La crisi economica non piega solamente Grecia, Spagna e Italia. Anche i cittadini più composti dell’Islanda sono messi a dura prova. Il Presidente esce dal Palazzo. Davanti a lui una folla in protesta, ma sempre con educazione e civiltà. Si levano i fischi dei contestatori. A fare rabbia è l’indifferenza o il poco coraggio del primo ministro. E’ però consuetudine ormai per i capi di stato evitare il confronto con la gente. In Italia come in Islanda si decide dentro i palazzi senza avere alcun contatto con la realtà di tutti i giorni.
Ci voleva una donna, Dorrit Moussaieff, per capovolgere le carte sul tavolo. Dorrit Moussaieff è la moglie del Presidente islandese, lo stesso uomo che viene fischiato dai manifestanti e che tira dritto davanti alla folla scortato dalle forze dell’ordine. Dorrit Moussaieff è la donna che si stacca dal cordone delle autorità per avvicinarsi alle transenne che contengono i manifestanti. Parla con loro, stringe loro le mani e poi scavalca le transenne. Dorrit Moussaieff si mischia alla folla, sta con la gente comune. Quel che dice non lo capisco, ma senza parlare (nella mia lingua) riesce a commuovermi ed a farmi meditare.
Solo da una donna sarebbe potuto arrivare un gesto del genere: coraggioso, conciliante e materno. Una donna ha compreso la sintesi della questione: tutti possono fare sacrifici, tutti sono disposti a pagare, ma lo sforzo va condiviso e soprattutto va chiesto guardando negli occhi.