Quello che voglio proporvi oggi è un brano di un manuale di PNL che mi ha suggerito un amico. Tranquilli, in questo caso non ci soffermeremo a discutere delle tecniche di programmazione neuro linguistica, ma ci limiteremo solamente a condividere un aneddoto di Richard Bandler, uno dei fondatori di quella che sta diventando una delle tecniche di comunicazione più conosciute a livello internazionale. Ammetto che uno dei motivi principali che mi ha indotto a pubblicare questo passaggio è che mi ha fatto ridere un sacco.
“Bandler ama riferire un episodio di quando frequentava una clinica per malattie mentali e incontrava un tale che si credeva Gesù Cristo, e non metaforicamente, non in spirito, bensì in carne e ossa. Un giorno Bandler va da questo tale e gli chiede: “Lei è Gesù Cristo?”. E l’altro: “Si, figlio mio”. Al che Bandler: “Torno tra un istante”. L’altro resta un tantino confuso; tre o quattro minuti dopo, ecco Bandler di ritorno con un metro a nastro. Chiede all’uomo di allargare le braccia, ne misura l’apertura, misura quindi l’altezza dell’uomo, e se ne va. L’uomo che si proclama Gesù Cristo resta un tantino incerto. Qualche istante dopo, Bandler riappare con un martello, una manciata di lunghi chiodi e delle assi, e incomincia a inchiodare e martellare per forgiare una croce. Chiede l’uomo: “Si può sapere che fa?” e Bandler piantando gli ultimi chiodi: “Lei è Gesù Cristo?” e l’altro: “Sì, figlio mio”. Bandler allora: “Quand’è così, sa perché sono qui”. Chissà come, il matto all’improvviso si ricordò chi era in realtà. Il suo vecchio modulo non gli sembrava più un’idea tanto valida e cominciò a strillare: “Non sono Gesù, non sono Gesù!”. Caso risolto“.
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