Era una topa molto carina, che viveva in una casa senza soffitto e senza cucina, ma era bella, bella davvero a Porta Susa a Torino centro.
Al binario numero 5 della stazione di Torino Porta Susa arrivano e partono treni continuamente. Dietro la linea gialla della banchina ferroviaria migliaia di persone attendono il proprio turno: chi legge un libro; chi guarda il binario cercando di scorgere in lontananza il treno che arriva; chi impaziente controlla il tabellone degli arrivi per verificare lo stato dei ritardi; chi chiacchiera; chi telefona; chi si guarda attorno.
Gianni incontrò Susy in un freddo pomeriggio di qualche settimana fa. Mancavano pochissimi giorni a natale e come routine voleva si stava dirigendo in stazione per prendere il treno che lo avrebbe riportato a casa. Era tutto il giorno che stava pensando, da qualche tempo aveva deciso che sarebbe stato opportuno allenarsi in quell’attività. Pensava e guardava; osservava e interpretava; fantasticava e rielaborava.
In quel momento Gianni era un piede oltre la linea gialla della banchina e stava cercando di origliare la conversazione dei ragazzini che procedevano davanti a lui quando senza opportuno preavviso uno dei due rivolgendosi all’altro gli indicò un punto sui binari. Rannicchiata immobile sui binari c’era Susy che stava mangiando una piccola briciola. Era piccola, tozza e con gli occhietti rossi.
Dall’altoparlante una voce metallica annunciò perentoriamente l’arrivo sul binario 5 del treno per Asti e Gianni guardando i suoi amici roteando uniti indice e medio della mano destro annunciò la precoce dipartita di Susy la topa di Porta Susa.
Il giorno successivo, all’incirca alla stessa ora di quello precedente, Gianni si trovò nuovamente a pensare e guardare; osservare e interpretare; fantasticare e rielaborare un piede oltre la linea gialla della banchina del solito binario quando incuriosito lanciò lo sguardo tra i binari e con sua grande sorpresa vide, più o meno nello stesso punto in cui la vide il giorno prima, Susy la topa di Porta Susa. Lei era ancora lì, in quel posto e la scena si ripeté giorno dopo giorno fino a quando…
to be continued..
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