Con Misery, Stephen King, non ci regala solo un magnifico romanzo, ma dona ai suoi lettori più appassionati anche una mini-guida al lavoro di scrittore. Ad esempio ci racconta del gioco che il protagonista del libro faceva da bambino: Puoi?
Il gioco di cui parla Stephen King è semplice: un personaggio racconta una storia che tronca a un certo punto, poi incarica qualcun’altro di terminarla e il pubblico in ascolto deve stabilire se la prosecuzione proposta è leale con il lettore, non necessariamente realista, ma leale.
Cosa centra questo dettaglio di Misery con Inferno di Dan Brown? Semplice, con il suo ultimo romanzo l’autore de Il codice Da Vinci non è stato leale con i suoi lettori.
Inferno è un romanzo che nasce da una buona idea, per non dire ottima e nella parte iniziale è avvincente e coinvolgente, ma con il passare delle pagine si riempie di contraddizioni e di espedienti narrativi che non rispettano la fiducia che il lettore ha riposto in quel testo. Alcuni passaggi sono banali, altri sono troppo semplici. La sensazione è che Dan Brown sia stato costretto a terminare il suo romanzo con troppa fretta.
Questa volta l’autore de Il codice Da Vinci per me è bocciato.
@gioeleurso1 – redazione@tempestadicervelli.com
SE VUOI LEGGERE IL MIO ROMANZO SUICIDIO CULINARIO CLICCA QUI E SCARICALO GRATUITAMENTE