“I siti web sono nella stessa situazione in cui erano i dinosauri alla fine del periodo Cretaceo, 65 milioni di anni fa. Ovvero in procinto di estinguersi” – a dirlo è Evan Williams, il cofondatore di Twitter, secondo il quale “Il futuro sarà di grandi piattaforme centralizzate“. A raccontarlo è il sito web de La Stampa in un articolo dal titolo: Blog e siti web? Scompariranno entro tre anni. Adesso ti spiego perché io mi tengo stretto il mio blog.
- L’ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza! Ricordati sempre che su Facebook e Twitter sei solamente un ospite e quindi dovrai sempre sottostare alle regole che vengono imposte dalle aziende. E se un giorno i due social network decidessero che il tuo contenuto non è più pubblicabile? In quel caso, visto che avrai seguito il consiglio di chi da un social network guadagna soldi, saresti senza un luogo tuo dove esprimere il tuo pensiero.
- Capovolgi il concetto. E se i disonauri fossero Facebook e Twitter? Ti sei mai soffermato a pensare che i social network sui quali passiamo ore e ore ogni giorno in fondo non sono altro che semplici aziende quotate in borsa e che di conseguenza sono suscettibili agli umori del mercato? Nel 2009 è crollato il mondo economico che avevamo sempre conosciuto, non pensi che potrebbe anche crollare l’impero 2.0? In quel caso ascoltando il consiglio di chi con i social network vive ti ritroveresti senza profilo su Facebook e Twitter. Praticamente un cadavere del web.
- Soldi, soldi, soldi e ancora soldi. Nel caso in cui pubblicassi i tuoi contenuti solo su Facebook e Twitter chi deciderebbe la loro portata (visibilità)? Risposta: loro! Quindi tu, che hai seguito il consiglio del co-fondatore di Twitter che guadagna grazie ai post che vengono pubblicati sul social network, saresti costretto a spendere soldi in sponsorizzazioni aumentando la portata del suo conto in banca. I blogger lo sanno bene: i social network sono una fonte inesauribile di visite per il tuo blog, ma non sono l’unica fonte. Io blogger dunque sfrutto i social, ma non mi affido esclusivamente a essi perché voglio che tu venga a trovarmi a casa mia. L’unico modo per non essere legato con un cappio al collo alle idee dei commerciali 2.0.
- I blog di oggi sono un’altra cosa. È ovvio che puoi anche fare a meno di un blog se lo utilizzi per scrivere i tuoi umori e per raccontarmi le tue giornate, per quello ci sono i social. Il punto è che negli anni è cambiato il concetto di blogging. Oggi i blogger utilizzano il proprio spazio sul web come se fosse una vetrina dove esporre le proprie capacità. Lo fanno i professionisti, le aziende e gli artisti. Se il co-fondatore di Twitter non si è reso conto di questo sono portato a credere che le spiegazioni possibili siano due: o è in malafede, oppure quando ha fondato Twitter ha avuto una grandissima botta di fortuna perché non è in grado di comprendere l’evolversi del web.
Chiudo con una considerazione: se il mio tenore di vita dipendesse dal numero di iscritti al social network che ho fondato e dal numero di visite che ogni giorno genera grazie ai contenuti pubblicati, anche io porterei acqua al mio mulino facendo previsioni catastrofiche su tutto quel che naviga attorno a esso.
E tu? Cosa ne pensi? Sei pronto a chiudere il tuo blog, oppure vuoi lanciare la tua personalissima sfida a Twitter?
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Ciao!
Ci sono diverse voci che sostengono la scomparsa dei blog a favore del social blogging, ovvero piattaforme integrate a soluzioni social che permettono di sintetizzare i vantaggi dell’una e dell’altra realtà. La mia opinione? Evoluzione, non scomparsa. I blog proprietari non scompariranno mai, almeno credo. Il resto lo trovi qui: http://www.mysocialweb.it/2015/09/01/frontiere-blogging/