L’autrice di After rischia di diventare prigioniera dei suoi follower?

Che poi è un po’ come se avesse scoperto l’acqua calda! Ok, sono stato forse un po’ troppo provocatorio, ma in un certo senso è così! Adesso vi spiego perché Anna Todd, l’autrice di After, non ha inventato nulla!

Cominciamo da questo articolo che è stato pubblicato sul quotidiano La Repubblica lo scorso 30 marzo: “Il mio After? Tutta colpa di Internet“.

In questo articolo Caludia Morgoglione di Repubblica si concentra sostanzialmente su tre cose: il fatto che lei abbia scritto i suoi primi libri utilizzando il cellulare; il fatto che lei dica che i suoi follower influenzino i suoi scritti; il fatto che grazie ai suoi romanzi molti giovani si sono avvicinati a una certa narrativa classica.

L’ultimo punto dimostra la pigrizia di molti lettori. Il fatto che Sperling & Kupfer, editore di After, abbia aperto una collana dal titolo “I classici di After” la dice lunga su come alcuni italiani siano facilmente influenzabili. Però non è questo il punto; quel che mi interessa è il rapporto che la Todd ha con i suoi follower.

No, non mi interessa neppure che scrive sul cellulare: lo faccio anche io e non ha mai fatto notizia! Scusate, mi sono concesso una battuta. Credo sia interessante concentrarsi sul secondo punto.

La Todd dice che i suoi fan influenzano anche le sue storie. Lei ascolta i suoi suggerimenti e asseconda le loro curiosità. Spesso mi capita di parlare con scrittori e sovente mi hanno confessato di avere un ristretto gruppo di persone alle quali sottopongono i propri manoscritti in fase d’opera e dei quali tengono conto per migliorare il romanzo.

Ecco perché la Todd non ha inventato nulla. Qualsiasi scrittore si confronta con il proprio pubblico e lo fa mentre scrive e dopo aver pubblicato. La differenza tra lei e altri, non tutti, e il bacino d’utenza: il suo è targettizzato, e dunque utile al mercato, ed è veramente tanto ampio.

Il realtà non si inventa più nulla, nemmeno nell’epoca del web; si cambiano solo i modi di fare le cose e ci si confronta con bacini più grossi che però rischiano di diventare vincolanti. Non è più il suggerimento dell’amico o del collega o del fan storico, ma è il suggerimento di tutti coloro che ti leggono. Ovvio per molti aspetti oggi è molto meglio, per altri invece no. Ad esempio, vi pongo un quesito: la Todd non corre il rischio di rimanere prigioniera della volontà dei suoi follower?

È importante che tu condivida questo articolo e qui ti spiego il motivo!

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Pubblicato da Gioele Urso

Mi chiamo Gioele Urso e sono un giornalista piemontese. Mi occupo anche di comunicazione e produzioni video. Ho scritto due libri: Le colpe del nero (2018) e Calma&Karma (2020). Visita la mia pagina facebook: Gioele Urso

2 pensieri riguardo “L’autrice di After rischia di diventare prigioniera dei suoi follower?

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