È chiaro a tutti che il futuro della televisione è sui Social Network? La prova definitiva è di ieri sera, subito dopo l’attentato di Berlino, ma c’è anche un secondo fatto interessante che merita di essere messo in evidenza. Cercherò di essere sintetico!
La notizia comincia a circolare sui media tradizionali e sui social network. Ormai siamo abituati al meccanismo che si mette in moto: condivisione di articoli dei siti principali; pubblicazione di stati di solidarietà; pubblicazione di stati che aggiornano sui fatti; pubblicazione di contenuti da parte di persone che erano sul luogo o da parte di persone che sarebbero potute essere in quel posto.
Da ieri però è palese un nuovo elemento. Non che prima non ci fosse, ma da ieri è chiaro: grazie alle dirette i Social Network hanno spostato la televisione sulle bacheche dei loro utenti.
Un esempio? La Bild, uno dei più grandi quotidiani tedeschi, poco dopo l’attentato trasmetteva una lunga diretta sulla propria pagina Facebook direttamente dal luogo dell’attentato. I quasi 2 milioni e 200 mila fan di quella pagina hanno potuto vedere sul proprio cellulare il camion schiantato contro le casette di Natale e i soccorsi ai feriti.
La televisione evidentemente c’era, ma non era accessibile con la stessa facilità con la quale lo era la diretta della Bild. Un cittadino italiano o tedesco, senza alcun abbonamento televisivo, e dispositivo ingombrante (un televisore per quanto smart sia è sempre un televisore) è stato catapultato dentro la scena dell’attentato.
Altro fattore importante: la Bild è principalmente un quotidiano, non è un’emittente televisiva, ma ieri si è comportata come se lo fosse. E lo ha fatto giocando al rialzo e non al ribasso: strumentazione di livello, professionisti del settore, giornalisti televisivi e non cartacei prestati allo schermo.
Badate bene: riporto un esempio che ho seguito su Facebook, ma il rilancio delle dirette da parte di Twitter rimette in discussione anche i canali di distribuzione dei contenuti. Io credo che Twitter a livello di informazione abbia una potenzialità maggiore rispetto a Facebook, ma di questo ne parleremo in un altro post.
In Italia, non a questi livelli, ci sta provando il gruppo Espresso con La Repubblica in testa. Signori, questa è una rivoluzione: #sapevatelo!
È importante che tu condivida questo articolo e qui ti spiego il motivo!
Iscriviti al canale Telegram di Tempesta di Cervelli (LINK RAGGIUNGIBILE DA DISPOSITIVO MOBILE): https://telegram.me/tempestadicervelli
Mail: redazionetempestadicervelli@gmail.com
Seguimi su Twitter: @gioeleurso1
Metti “mi piace” sulla Pagina Facebook: Tempesta di Cervelli
Iscriviti al Gruppo Facebook: Social Media News
SE VUOI LEGGERE IL MIO ROMANZO SUICIDIO CULINARIO CLICCA QUI E SCARICALO GRATUITAMENTE