“Io non guardo il Grande Fratello e non leggo i best seller” – che non sia proprio questo il problema? Nel senso, mi spiego. Questa riflessione nasce da una serie di colloqui che ho avuto in questi ultimi giorni con alcuni amici. La loro posizione, soprattutto nei confronti del reality show di Canale 5 è netta: quella robaccia non si guarda! A mio avviso invece il quesito è un altro: con quale approccio il telespettatore deve porsi nei confronti di prodotti fatti e pensati per la massa?
A volte mi sento in difetto, ma poi ci penso e mi convinco che non è vero. Io guardo il Grande Fratello e leggo i best seller, sia chiaro però che le due cose non sono paragonabili e non voglio sostenere che il consumo dei due tipi di prodotti avvenga nello stesso modo e per le stesse ragioni. Però entrambi i prodotti (sia chiaro che utilizzo questo termine perché si tratta di prodotti veri e propri) hanno dei meriti.
Quanti hanno letto Il Codice Da Vinci? Quanti invece hanno letto Il maestro e Margherita (giusto per citare un libro del quale ho scritto ultimamente)? Il primo è un libro scritto e pensato per la massa, per vendere e ha il merito di aver avvicinato molti alla lettura, anche solo per il periodo di una parentesi; il secondo è un capolavoro che viene consumato in un secondo momento, quando magari la vita di un lettore è un pochino più matura.
Quanti hanno visto almeno una puntata del Grande Fratello? Quanti invece hanno visto almeno una puntata di Masterpiece? Il primo è il padre dei reality show e ha aperto una finestra sulla società che popola il nostro Paese; il secondo è un figlio colto del primo che non esisterebbe se non ci fossero state 13 edizioni precedenti del GF, de La Talpa, de L’isola dei famosi. Che poi la fotografia della società che ci viene proposta nel reality show non ci piaccia è un nostro problema che sarebbe meglio risolvessimo il prima possibile, anche perché solo affrontando la questione potremmo provare a modificarla.
Il prodotto per la massa ha una sua dignità e soprattutto una suo funzionalità, dobbiamo rendercene conto evitando gli snobismi e cogliendo le utilità di esso. A volte mi sento in difetto, ma poi ci penso e mi convinco che non è vero.
@gioeleurso1 – redazione@tempestadicervelli.com
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