Udite udite, il Ministero degli Interni cerca un giornalista professionista, ma non lo vuole pagare! Di chi è, però, la colpa se siamo arrivati alla sfacciataggine di vedere pubblicata dallo Stato un’offerta di lavoro a titolo gratuito? Io ho la mia idea!
Cominciamo dall’offerta, che tra l’altro potrebbe essere pure molto interessante se non fosse a titolo gratuito:
e poi si specifica che:
Il deputato del Partito Democratico Fabio Lavagno in queste ore ha presentato un’interrogazione al ministro Angelino Alfano, ecco tutti i dettagli e gli aggiornamenti: Giornalista senza stipendio per il ministero: il caso arriva in Parlamento
Quindi deve essere un professionista con esperienza pluriennale e consolidata esperienza nell’area istituzionale. E ci mancherebbe altro! Per un lavoro del genere ci si deve avvalare di gente esperta che sappia fare il proprio mestiere.
Non credo sia troppo scomodare la parola “vergogna” per un caso del genere. Non credo che ci si debba scagliare contro il ministro perché non si occupa personalmente della selezione del personale e non può visionare ogni mossa dei suoi uffici. Credo che Alfano debba però chiedere scusa e dovrebbe farlo anche Renzi perché il messaggio che passa è preoccupante. Credo che sia facile dire che aumenta l’occupazione se si fanno contratti con compensi a 0,00 euro. Credo però anche che la colpa, miei cari colleghi, sia nostra.
Io sono un sognatore e inseguo l’utopia ogni giorno perché solo così facendo si può trasformarla in realtà. E allora utopicamente credo che tutti coloro che esercitano la professione a compensi ridicoli dovrebbero semplicemente smettere di farlo perché solo così facendo si potrà pretendere un trattamento economico decente e rispetto per la categoria. Utopicamente credo che sia forse arrivato il momento di convocare uno sciopero generale dei giornalisti professionali (che non sono i professionisti, ma professionisti e pubblicisti che di questo mestiere campano). Credo che sia arrivato il momento di ripensare all’Ordine che vogliamo, ma anche al sindacato che vogliamo altrimenti «sciò, via», meglio che non esistano. Credo che ci si debba guardare in faccia e dire che la colpa è nostra perché per colpa di chi insegue un sogno, quello di fare il giornalista, i giornalisti rischiano di morire di fame.
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Completamente d’accordo. La formula “a titolo gratuito” è assolutamente vergognosa specialmente perché si tratta di un incarico specializzato. Si tratta di un costume dilagante, comunque. Oltre a non voler pagare il lavoro di un professionista, si tira al ribasso anche sui contenuti/articoli destinati alla Rete. Sempre più testate pagano i giovani blogger una vera miseria e questo grazie anche al “gratis” ad ogni costo che circola sul web.
Se un incarico non viene retribuito, come è giusto che sia, si rischia di perdere la cognizione del valore del lavoro stesso.
Se non ci sarà una presa di posizione determinata credo che assisteremo ad altri episodi di questo tipo.
Vitiana Paola Montana