‘Il giovane Berlusconi’: una storia con troppe omissioni

L’abito marrone di Achille Occhetto. È tutto quel che mi è rimasto dopo aver visto su Netflix la serie in tre puntate dedicata al giovane Silvio Berlusconi. Un documentario che, come se fosse un varco spazio temporale, ti ribalta dentro i sentimenti che provavi negli anni Novanta e Duemila: c’era chi amava Berlusconi e chi al contrario lo contestava. Di quella spaccatura che visse il Paese per anni nella serie ‘Il giovane Berlusconi’ non c’è alcuna traccia. Anzi.

‘Il giovane Berlusconi’ è una serie incompleta perché non affronta i temi principali che animarono il dibattito pubblico di quegli anni. Vero che Berlusconi fu geniale a inventarsi la televisione privata, quella che nei fatti ruppe il monopolio della RAI, ma è anche vero che in quegli anni in molti si interrogarono sul sistema economico che reggeva il suo impero e sul sistema culturale che stava offrendo al Paese. Nella serie televisiva ci raccontano la sua ‘discesa in campo’ nel mondo politico attraverso la macchina della propaganda, ma non fanno cenno neppure una volta ai suoi alleati storici che erano Umberto Bossi, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini.

Insomma, ci sono tantissimi buchi nella narrazione che viene offerta all’utente. Non si può parlare di Berlusconi senza fare cenno alle tante inchieste giudiziarie che lo hanno coinvolto. Non si può parlare del suo successo politico concentrandosi solo sul vestito marrone che indossò Achille Occhetto in quel famoso dibattito televisivo, e ignorando i legami con il Craxi post tangentopoli e il patto politico con gli eredi del fascismo. È una revisione storica frutto di tante omissioni che un personaggio come Berlusconi non si può permettere proprio per il peso che ha avuto nel nostro Paese. Mica si può raccontare una vita come la sua come se fosse una puntata del bagaglino.

Chi sono? Mi chiamo Gioele Urso e sono un giornalista e autore torinese. Come autore ho pubblicato tre libri noir: ‘Le colpe del nero‘ nel 2018, ‘Calma&Karma‘ nel 2020 e ‘L’assassino dei pupazzi‘ nel 2022. Ho una newsletter ‘Scrivere Crime‘. Se vuoi puoi ascoltare i miei audio racconti su Spotify.

Pubblicato da Gioele Urso

Mi chiamo Gioele Urso e sono un giornalista piemontese. Mi occupo anche di comunicazione e produzioni video. Ho scritto due libri: Le colpe del nero (2018) e Calma&Karma (2020). Visita la mia pagina facebook: Gioele Urso

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.