#FantaScemenza – Che fine fanno gli amici che spariscono quando di fidanzano?

amiciInauguriamo oggi su Tempesta di Cervelli (linko la pagina facebook così potete mettere mi piace e farmi felice) una nuova sezione: #FantaScemenza. Il nome mi è stato suggerito da un amico. In questa nuova sezione cercheremo di dare risposte a domande fondamentali della storia dell’umanità inventando storie di #FantaScemenza. Speriamo vi piacciano. Oggi rispondiamo alla domanda: che fine fanno gli amici che spariscono quando si fidanzano?

Che fine fanno gli amici che spariscono quando di fidanzano?

La squadra del Professor Precisini era formata dai migliori uomini dei quali la nazione potesse disporre. Persone che conoscevano a fondo l’animo umano e che avevano speso i migliori anni della loro vita per dare un senso alla missione che gli era stata affidata.

Il Professor Precisini aveva ricevuto l’incarico direttamente dal Segretario della Lega Interstellare, la faccenda era delicata. Quella mattina di qualche anno prima era giunto di buonora al palazzo della Lega. La stanza del numero uno del sistema era affollata di gente freneticamente impegnata a incrociare dati, elenchi anagrafici e rapporti di polizia. Lui era intento, testa china su una catasta di fogli, a leggere i verbali delle mille riunioni in corso redatti dagli alti funzionari.

“Lo vede questo?” – disse il Segretario sollevando un registro voluminoso e vistosamente consumato – “Qui ci sono tutte le segnalazioni che abbiamo ricevuto fino a questo momento”. Era preoccupato, lo si leggeva tra le rughe che circondavano i suoi occhi. “Pensavamo si trattasse dei soliti allarmisti, invece la questione è delicata” – proseguì il gerarca interstellare – “Due giorni fa la Lega è stata allertata dall’ambasciata galattica. Sarebbero scomparsi un buon numero di abitanti interstellari. Ancora con precisione non ci sono stati forniti i dati aggiornati e precisi delle unità mancanti, ma la situazione è indubbiamente grave”.

Quella mattina di qualche anno fa il professore venne a conoscenza di uno strano fenomeno che stava preoccupando il sistema interstellare: terresti, lunari e marziani dall’oggi al domani scomparivano. Parenti e amici perdevano improvvisamente qualsiasi loro traccia. Venivano sporadicamente intercettati grazie a qualche piccolo segnale che lanciavano dalla loro nuova condizione: messaggi, comunicazioni verbali, incontri casuali. “Non le nego, Professor Precisini, che la Lega Interstellare è preoccupata della faccenda. Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo e lei è incaricato di trovare la verità!”.

A qualche anno di distanza il Professor Precisini aveva trovato la risposta che tutto il sistema ormai stava cercando. Quegli uomini avevano lavorato duramente giorno e notte; avevano interrogato gente, analizzato situazioni, incrociato racconti, pedinato indiziati. Tutto era possibile, nulla si poteva escludere. Avevano spazzato via qualsiasi dubbio in merito alla nascita e crescita di una cellula terroristica addestrata dagli Indipendentisti Solari per colpire la Lega Interstellare. Avevano verificato la pista interreligiosa negando la nascita di una colonia autonoma sulle creste di Saturno. Avevano addirittura perlustrato le correnti migratorie e fermato tutti i barconi intergalattici prima che li affondassero a colpi di raggi laser.

La verità giunse per caso una mattina. Il Proffessor Precisini stava leggendo sul giornale i risultati delle corse a manubrio, ne andava matto: adorava vedere i piloti agganciati al manubrio intenti a schivare gli ostacoli che gli venivano lanciati addosso. Vinceva chi arrivava primo e vivo al traguardo. Il bar al primo piano della Lega Interstellare era pieno di impiegati intenti a chiacchierare e perder tempo invece di lavorare. “Una compressa di caffè e una di cornetto ai frutti di bosco” – chiese il professore al barista mentre leggeva il commento alle gare del giorno prima. “O dottor Precisini, come va? Tutto bene?” – disse in tono interrogativo una voce alle spalle del luminare che si girò e con sua immensa sorpresa vide il volto di Erminio Pelatelli, un impiegato finito nella lista degli scomparsi qualche mese prima. “Pelatelli lei non sa quanto sia sorpreso di vederla!” – esclamò il proferrosre che poi aggiunse – “Sono mesi che la cerchiamo. Ci sono giunte segnalazioni della sua scomparsa da un gruppo di lunari che affermavano essere vostri amici”.

Il Pelatelli spiazzato e imabarazzato si fece raccontare tutta la vicenda dal Professore e una volta avuto presente il quadro preciso della situazione raccontò quel che gli era accaduto negli ultimi mesi: conosciuta una dolce fanciulla aveva cominciato a frequentarla con l’intento di approfondire gli argomenti in comune; i due dopo pochi giorni avevano capito che la simpatia era profonda e avevano intensificato le loro uscite isolandosi dal mondo e bastando esclusivamente a se stessi. Viaggi interstellari; gite sui vulcani innevati; navette verso Giove; vacanze su Saturno. Era così che il Pelatelli aveva fatto perdere le proprie tracce. Lui, non lei perché il nome e cognome della donzella non compariva su alcun registro e a ben pensarci nessuna donna era mai stata aggiunta tra le persone scomparse dal sistema interstellare.

Con il passare dei giorni Pelatelli era sempre più coinvolto dalla storia con la fanciulla e confessò al Professore che nei momenti di solitudine, quelli durante i quali la sua compagna viveva la propria vita, lui si rifugiava insieme a tanti altri innamorati in un piccolo pianeta semideserto del sistema: il Pianeta Zerbino. Era in quel posto che tutti insieme studiavano il modo migliore che avevano per annullare la propria identità. “Ma Professore, le giuro che lei non aveva alcuna pretesa. Spesso mi diceva di sentire i miei amici e di uscire un po’ con loro, ma io preferivo andare sul Pianeta Zerbino”. “E adesso? Perché è qui al bar e non sul Pianeta Zerbino?” – chiese il Professor Precisini. “Perché mi ha lasciato” – rispose Pelatelli.

E fu così che la squadra del Professor Precisini non ebbe più alcuno scopo di esistere. Il Segretario della Lega Interstellare decise di non prendere provvedimenti, ma di lasciare quel posto così come si trovava. Un rifugio per tutti quegli uomini che si fanno vedere dagli amici solamente tra una relazione e l’altra.

Twitter: @gioeleurso1

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