Diario di bordo dalla quarantena. Giorno 2, ore 16.06. La quarantena può far vacillare alcune delle più banali convinzioni dell’uomo, questo l’ho scoperto solo dopo 48 ore di detenzione domestica.
1) «Quando stai male gli animali ti stanno vicino». Non nel caso di Mojito, il mio gatto. Il burbero che nutro da quindici anni non si è fatto praticamente vedere. È venuto a graffiare alla porta in sole due occasioni durante le quali ha tentato di dormire sul letto, compreso questa notte. Evidentemente però non devo essere una buona compagnia per lui, visto che appena ho spento la luce ha chiesto di uscire. Tempo totale passato con me in svariati giorni: 17 minuti circa. Me ne ricorderò quando sarà il momento di pulirgli la lettiera.
2) Le cose si nascondono. È quel che mi è capitato per esempio con un pacco di pile stilo che sto cercando da una settimana ed è anche quel che è successo a un rotolo di carta regalo che ho scovato in un anonimo mobile della stanza dove sono isolato. Il rotolo, che nessuno in casa si ricordava esistesse, era steso sul ripiano basso del mobile. Era accovacciato su una schiera di vecchi dvd. Il rifugio da lui scelto per non sfuggire al rito dell’impacchettamento del regalo era a prova di bomba. Il mobile anonimo ha dichiarato: «Ospito solo oggetti che nessuno usa più, come vhs, giochi da tavolo e cineprese. Pensavo fosse carta da parati». La versione è messa in discussione dalla testimonianza di un cuscino a forma di merda.
3) Ho abbandonato il fazzoletto di stoffa. Lo so, questa è una cosa molto intima, ma siamo a uno stato di confidenza tale che posso dirvelo. In questi giorni ho abbandonato l’abitudine di usare fazzoletti di stoffa per usare quelli di carta. E mi sto trovando bene. Mi fermo qui. Gradirei non ricevere commenti inorriditi su questo punto. Punto.
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Calma&Karma la trama
Torino, il cadavere di una ragazza di colore viene trovato sulle sponde del fiume Po. Il responsabile dell’indagine è il commissario Riccardo Montelupo, un poliziotto sui generis ma integerrimo e amatissimo dai suoi collaboratori. La scarsità di indizi e un muro di omertà rende complicato dipanare la matassa che si cela dietro questo omicidio, fino a che una fuga di notizie e la decisione di un cronista di pubblicare le immagini del cadavere martoriato daranno un’improvvisa accelerata alle indagini. In una Torino multietnica e postindustriale, in cui sfruttati e sfruttatori non sono sempre così distinguibili, si snoda una vicenda che metterà a dura prova il commissario Montelupo facendo vacillare anche alcune sue certezze.
Chi è Gioele Urso
Giornalista torinese, si occupa anche di social network e nuovi media. Dal 2002 opera in ambito radio-televisivo e digitale. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “Barlo”, nel 2018 ha pubblicato un romanzo noir dal titolo “Le colpe del nero” (Edizioni del Capricorno) e nel novembre 2020 ha pubblicato il romanzo noir “Calma&Karma” (Golem Edizioni). Come autore ha partecipato al Torino Film Festival con il cortometraggio “Falling Up” e al Piemonte Movie con il cortometraggio “Ezechiele 25, 17 – Chapter 8: Trashomon”.
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